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La verità sull’incremento del rischio di cancro al seno per colpa degli ftalati nella plastica

Gli scienziati hanno analizzato campioni di urina di donne sane e donne a cui è stato diagnosticato il cancro al seno dopo la menopausa per capire il rischio diretto legato all’esposizione agli ftalati, sostanze chimiche che si trovano nel make up, nella plastica e nelle vernici, ed ecco cosa hanno scoperto.
A cura di Zeina Ayache
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Sembrerebbe non esserci un’associazione diretta tra gli ftalati e il cancro al seno dopo la menopausa, questa è la conclusione a cui sono arrivati gli scienziati della University of Massachusetts at Amherst che però hanno ancora qualche dubbio e ci spiegano dunque nel dettaglio il loro studio, che potrebbe avere importanti implicazione per la nostra salute in futuro.

Ftalati e cancro al seno. Gli ftalati, sostanze chimiche che si trovano in generale nelle materia plastiche, negli smalti, nelle vernici, nei profumi, nel make up e nei pesticidi, sono stati spesso accusati di provocare disturbi alla fertilità del feto maschio e di interagire nel nostro corpo come estrogeni, ormoni femminili, riuscendo a confondere lo sviluppo degli organi genitali. Tra le malattia con cui vengono messi in relazione gli ftalati c’è anche il cancro, in particolare alla prostata e al seno nelle donne, per quanto ancora non sia chiaro come esattamente siano in grado di sviluppare questa condizione.

Lo studio. Consci delle ricerche sugli ftalati, gli scienziati hanno deciso di indagare meglio la relazione tra queste sostanze e il cancro al seno dopo la menopausa e, per farlo, hanno analizzato campioni di urine di centinaia di donne prima e dopo la malattia. Gli ftalati infatti vengono espulsi dal nostro corpo in poche ore attraverso l’urina. Gli esperti hanno dunque raccolto le informazioni necessarie da 160.000 donne in menopausa, prima che si ammalassero, così da analizzare i cambiamenti e l’effettiva possibile relazione con le sostanze, in particolare 11 tipologie di ftalati. Durante il terzo anno dello studio, a 419 donne è stato diagnosticato un cancro al seno invasivo, i loro campioni di urina sono stati messi a confronto con quelli di 838 donne sane, che quindi non hanno sviluppato il tumore maligno.

Risultati. Dai dati raccolti non è emersa un associazione diretta tra l’esposizione agli ftalati e la malattia, “è da considerarsi escluso qualsiasi aumento estremo del rischio”, spiegano gli esperti che però sottolineano che comunque la questione è ancora aperta: insomma, se non sembra esserci un concreto incremento importante del rischio, non si può neanche negare una possibile relazione. “La nostra ricerca ha sollevato più domande che risposte” dichiarano gli scienziati. In conclusione, secondo questo studio, gli ftalati non possono essere accusati apertamente di provocare il cancro al seno alle donne in menopausa, ma allo stesso tempo non possono neanche essere del tutto scagionati.

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