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La vaccinazione anti-Covid potrebbe avere effetti temporanei sul ciclo mestruale

Attualmente non ci sono prove che la somministrazione del vaccino sia associata a cambiamenti del ciclo mestruale. Aumentano però le segnalazioni di donne che manifestano alterazioni del flusso, ciclo ritardato o anticipato e, in alcuni casi, episodi di sanguinamento post-menopausa. Secondo gli esperti si tratterebbe di effetti temporanei che non influiscono in alcun modo sulla fertilità e la salute riproduttiva.
A cura di Valeria Aiello
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Con le vaccinazioni anti-Covid che coinvolgono progressivamente fasce di popolazione sempre più giovani, stanno aumentando anche le segnalazioni di donne che riportano irregolarità del ciclo mestruale in seguito all’immunizzazione. Alcune manifestano alterazioni del flusso, altre un ciclo ritardato o anticipato, e in alcuni casi sono stati registrati anche episodi di sanguinamento post-menopausa, come indicato dalla professoressa Kate Clancy dell’Università dell’Illinois, che insieme alla ricercatrice Katharine Lee della Washington University School of Medicine, ha promosso un sondaggio per valutare l’incidenza di tali eventi.

A segnalare cambiamenti – ha affermato Clancy nel podcast Science Weekly del Guardian – le donne assumono contraccettivi ormonali, quelle in terapia ormonale e le donne in post-menopausa, che hanno riportato sanguinamenti inattesi. Alcune donne in età fertile hanno invece segnalato un ciclo anticipato e più pesante, mentre altre ritardato e più leggero. C’è però anche un alto numero di donne che non ha riportato alcun cambiamento”.

Effetti temporanei sul ciclo mestruale

Riscontri che, nel complesso, hanno suggerito un’esperienza molto variabile e che, secondo gli esperti, assumerebbe un carattere temporaneo. “Credo sia concepibile e plausibile che il ciclo possa perdere temporaneamente il suo ritmo dopo la vaccinazione anti-Covid” ha affermato a Der Spiegel il dottor Christian Thaler, responsabile del Centro ormoni e fertilità presso l’Università Ludwig Maximilians di Monaco, ritenendo che la possibile spiegazione di queste irregolarità risieda nelle modificazioni proprie del rivestimento uterino, dove risiedono diversi tipi di cellule immunitarie. “Dopo una vaccinazione che stimola il sistema immunitario, anche le cellule immunitarie del rivestimento uterino reagiscono – spiega Thaler – . Le cosiddette citochine, cioè sostanze messaggere immunitarie che causano febbre e dolore agli arti, possono influenzare anche le cellule immunitarie del rivestimento uterino”.

Sebbene sia dunque possibile ipotizzare un effetto sul ciclo mestruale, attualmente non ci sono prove di un aumento del rischio di disturbi mestruali o sanguinamenti inaspettati in seguito alla vaccinazione, né osservazioni per cui i sieri anti-Covid possano in qualche modo influenzare la fertilità o la salute riproduttiva.

In linea di principio, le segnalazioni di cambiamenti del ciclo dopo la vaccinazione anti-Covid potrebbero essere anche osservazioni casuali, come osservato la dottoressa Vanadin Seifert-Klauss, responsabile dell’Ambulatorio di ginecologia presso l’Università tecnica di Monaco di Baviera e membro del Comitato consultivo della sezione di Biologia riproduttiva e medicina della Società tedesca di Endocrinologia.

Secondo Seifert-Klauss è plausibile che le irregolarità siano innescate da reazioni infiammatorie locali nell’utero dopo la vaccinazione ma “la causalità non è stata dimostrata”. Ad ogni modo, ha aggiunto Thaler, si tratterebbe di effetti transitori. “Tutto indica che si parla di un fenomeno temporaneo, come altri effetti collaterali di una vaccinazione. Per tutto ciò che sappiamo, la fertilità e la salute delle donne sono inalterate”.

Anche Seifert-Klauss presume che le irregolarità post-vaccinazione siano passeggere. D’altra parte, alle donne che stanno sperimentando alterazioni del ciclo consiglia: “Se i disturbi emorragici durano più di tre mesi, ci si deve rivolgere a un medico per valutazione specialistica. Il ciclo dipende da tanti fattori, ed è un segno vitale, importante quanto la pressione sanguigna o il polso in medicina interna. Anche se, purtroppo, questo aspetto è del tutto sottovalutato”.

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