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La tomba di Gesù e il mistero svelato dell’anno di costruzione: chi l’ha costruita

Attraverso una tecnica chiamata Luminescenza Ottica Stimolata (OSL) un team di ricerca greco ha scoperto che la tomba di Gesù, il Santo Sepolcro, è più antico di quanto si credesse, di circa 700 anni.
A cura di Andrea Centini
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La tomba di Gesù, il Santo Sepolcro di Gerusalemme, è più antica di quanto si credesse. In base a una nuova indagine condotta da un team di ricerca dell'Università Tecnica Nazionale di Atene risalirebbe infatti al 345 dopo Cristo. Avrebbe dunque circa 1700 anni, 700 in più rispetto alla stima precedente, che la collocava all'epoca dei Crociati. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Antonia Moropoulou, a capo del progetto di restauro del sito, hanno determinato la nuova datazione analizzando la malta estratta tra l'originale grotta calcarea e un'antica lastra di marmo, risalente al 1555. Il materiale analizzato è stato prelevato nel'ottobre del 2016, durante un'operazione di restauro dell'edicola che ha fatto riemergere il sito originale della sepoltura.

La nuova datazione colloca la tomba di Gesù all'epoca del primo imperatore cristiano di Roma, Costantino. Si ritiene che la tomba fu scoperta dai romani nel 326 dopo Cristo, e proprio attorno ad essa l'imperatore fece costruire un santuario e una chiesa, la Basilica del Santo Sepolcro. L'opera fu eretta su invito del vescovo di Gerusalemme Macario, che durante il Consiglio di Nicea chiese esplicitamente l'abbattimento dei templi pagani nella città e la ricerca dei luoghi di culto legati alla vita di Gesù di Nazareth.

Il sito nel corso della storia è andato distrutto a più riprese a causa di eventi naturali e assalti, dei quali il più devastante avvenne nel 1009 ad opera del califfo al-Hakim bi-Amr Allah, che la rase completamente al suolo. Nonostante i continui danneggiamenti, la tomba non sarebbe mai stata spostata dal luogo d'origine, come hanno suggerito le analisi condotte nel 2016. I materiali raccolti durante l'ultimo restauro sono stati analizzati attraverso una tecnica chiamata Luminescenza Ottica Stimolata (OSL), che si basa sull'esposizione alla luce dei sedimenti di quarzo inclusi nella malta.

Grazie ad essa Moropoulou e colleghi hanno potuto collocare l'origine del Santo Sepolcro al 345 dopo Cristo. Dal punto di vista archeologico è impossibile determinare se Gesù vi sia stato effettivamente sepolto, ma ad oggi si ritiene il luogo più probabile in assoluto. I dettagli della ricerca sono stati diffusi dal National Geographic, e uno studio più approfondito sarà pubblicato prossimamente sul Journal of Archaeological Science: Reports.

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