La tartaruga marina è tornata a deporre uova a Lampedusa
Ieri mattina, 30 giugno, intorno alle 8:30, la tartaruga marina Caretta caretta è tornata a depositare le proprie uova nell'area della spiaggia dell’Isola dei Conigli di Lampedusa, parte di una magnifica Riserva Naturale e dell'Area Marina Protetta delle Isole Pelagie. Curiosamente la tartaruga, solitamente abituata a compiere queste operazioni con il favore delle tenebre, ha scelto un orario in cui la spiaggia era già illuminata dal sole: questo ha dato la possibilità ai fortunati bagnanti che si trovavano lì di assistere ad un evento di eccezionale rarità.
Un animale fragile e minacciato
La Caretta Caretta è il tipo di tartaruga più comune nelle acque del Mar Mediterraneo: tuttavia gli ultimi decenni hanno visto la popolazione di questo magnifico animale declinare sempre più drammaticamente, fino a portarla al limite dell'estinzione nelle acque territoriali dell'Italia. In generale, nell'intero bacino del Mare nostrum la specie è minacciata e considerata "in pericolo" secondo i parametri dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura: principali nemici della Caretta caretta sono le reti a strascico ed altri sistemi di pesca (alcuni dei quali utilizzati contravvenendo norme internazionali), ma anche le collisioni con imbarcazioni che possono determinare incidenti. Tuttavia il problema più grave che ha spinto le tartarughe marine lontano dalle coste resta l'inquinamento: la distruzione di molti siti di nidificazione ha reso difficile la vita per questi animali fragili mentre la spaventosa quantità di plastica che si trova nelle acque del Mediterraneo continua a costituire una minaccia per la sopravvivenza di ciascun singolo esemplare.
Per queste ragioni, e per l'intenso traffico balneare che caratterizza le nostre affollate spiagge, è sempre più raro avvistare una tartaruga marina in prossimità di un litorale italiano: da questo è derivata la sorpresa e la gioia per l'evento di lunedì 30 giugno. Non a caso la spiaggia dell'Isola dei Conigli è sottoposta ad una serie di norme stringenti riguardanti gli interventi di conservazione, la regolamentazione della balneazione, la cura costante dei luoghi che ne salvaguardano la straordinaria bellezza: e non solo, dato che soltanto tale attenzione ha consentito la visita di una specie sempre più rara dalle nostro parti.
Una lunga incubazione prima del viaggio verso il mare
Attualmente nel nido presso l'Isola dei Conigli si possono contare ben 91 uova che, con buone probabilità, terranno con il fiato sospeso coloro i quali si occuperanno della loro salvaguardia e protezione. Per il momento Legambiente, che ha diffuso la notizia in un comunicato, si è preoccupata come ente gestore della riserva, attraverso i propri operatori, di recintare e segnalare la presenza delle uova allo scopo di evitare ogni possibile danno e contaminazione. Con il periodo di incubazione prende inizio una fase molto delicata durante la quale sarà fondamentale monitorare costantemente il nido. L'attesa durerà all'incirca sessanta giorni e si concluderà con la schiusa delle uova e il magico momento in cui i piccoli di tartaruga, con passo debole ma deciso, danno inizio a quello che sarà il loro lunghissimo viaggio nelle acque del mare.
I pochi minuti durante i quali le piccole devono percorrere i metri che separano il nido dalla riva del mare saranno fondamentali per l'esistenza degli esemplari: sembra incredibile, eppure queste tartarughe marine sono in grado di immagazzinare le informazioni relative al sito in cui sono nate e di riutilizzarle, venti anni dopo, per tornare nel medesimo luogo a deporre le uova. Per questa ragione è essenziale che non ci sia alcuna interferenza durante questo breve tragitto, inclusa quella degli esseri umani che, qualora vorranno assistere a questo spettacolo meraviglioso, dovranno tenersi a debita distanza. In gioco c'è la vita di decine di tartarughe Caretta caretta, ormai una rarità delle nostre sponde che, tuttavia, potrebbero tornare ad essere un popolo più numeroso con le dovute accortezze: ne varrebbe proprio la pena.