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La tartaruga Gaetana è stata uccisa a Taranto: colpita a morte alla testa con un remo

La tartaruga marina, una Caretta caretta, è stata trovata sul fondo del Mar Piccolo, in Puglia. Probabilmente è stata uccisa da pescatori di frodo dopo averla issata a bordo con una rete. Hanno provato a sbarazzarsi della carcassa legandola a un pesante masso.
A cura di Andrea Centini
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Una tartaruga marina (Caretta caretta) chiamata Gaetana è stata uccisa e legata a un masso per nasconderne la carcassa sul fondo del Mar Piccolo, il mare ‘interno' di Taranto. A denunciare lo sconcertante episodio di bracconaggio il WWF Italia, che ha diffuso le immagini del corpo dell'animale e le circostanze del suo ritrovamento. La tartaruga, già conosciuta dai volontari dell'associazione ambientalista poiché liberata da due ami nei mesi scorsi, è stata scoperta da due operatori dell'Arpec Puglia – la protezione civile a cavallo –, insospettiti da un'ombra che si stagliava sotto la superficie dell'acqua. La carcassa era stata saldamente legata a un pesante masso di tufo da chi l'ha uccisa, proprio per impedirne il ritrovamento.

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Gaetana era una Caretta caretta adulta, lunga oltre 70 centimetri e pesante quasi 52 chilogrammi; all'inizio dell'anno fu trovata ferita nelle acque del Parco Cimino di Taranto, così venne presa in custodia e curata dagli operatori del WWF di Policoro. Dopo il percorso di riabilitazione, durato qualche mese, lo scorso 10 aprile Gaetana aveva riconquistato la libertà, nella stessa area del salvataggio. A pochi mesi di distanza dal lieto evento, è purtroppo andata incontro a una fine orribile e crudele, provocata molto probabilmente da pescatori di frodo, come suggerisce lo stesso WWF.

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In quell'area infatti la pesca è proibita, ma i bracconieri non si fanno scrupoli a gettare le reti. Gaetana deve essere stata attratta dal pesce intrappolato in una delle nasse, e una volta issata a bordo dai pescatori, questi ultimi devono averla uccisa in quanto “rivale”, o semplicemente per crudeltà. Dall'autopsia è emerso che l'animale potrebbe essere stato ucciso con un colpo di remo inferto sulla testa, poi legato al masso di tufo per farne ‘sparire' la carcassa. “Accanirsi barbaramente contro un’innocua e indifesa tartaruga marina è un gravissimo gesto di inciviltà, un vero e proprio crimine di natura che, purtroppo, il nostro ordinamento ancora non punisce adeguatamente”, ha sottolineato la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi, riferendosi al decreto legge fermo da mesi in Senato e volto a contrastare i reati contro flora e fauna.

Dopo aver sporto denuncia presso vari enti, il WWF è pronto a costituirsi parte civile in un eventuale processo, nel caso in cui si riuscisse a individuare chi si è macchiato di questo crimine contro la sfortunata tartaruga Gaetana.

[Credit: WWF Taranto]

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