La strage delle balene-pilota: 100 esemplari arenati in Florida
In appena un mese tre branchi di balene-pilota si sono spiaggiate sulla costa sud-occidentale della Florida, mentre altri due vengono guidati il più lontano possibile dal litorale. Sebbene gli spiaggiamenti di questi grandi cetacei appartengano alla storia e rientrino nei "sconfinamenti" naturali, è fuori di dubbio che negli ultimi decenni il fenomeno sia in crescita. Ciononostante i tre spiaggiamenti eccedono comunque la media dell'ultima decade. A contribuire allo stato di confusione che porta le balene a riva è certamente l'aumento del traffico marittimo, specie di quello che può disorientare i cetacei per l'uso di sonar che altera quello naturale degli animali.
Il primo gruppo ad arenarsi, a dicembre, è stato quello nei pressi del Parco Nazionale Everglades, che ha coinvolto ben 50 esemplari. A seguire i 23 cetacei vicino alla costa di Marco Island e i 28 presso il Parco Nazionale di Lovers Key. Venti esemplari del branco di dicembre e quattro dei successivi sono morti o sono stati abbattuti per evitar loro di soffrire ulteriormente. Il motivo del disorientamento non è ancora noto. Al momento gli studiosi stanno eseguendo le autopsie sugli esemplari deceduti per ricavare qualche informazione in più. Quel che è certo, come riferisce la biologa Denise Boyd, è che le balene "sono emaciate, chiaramente in sofferenza".
Questi esemplari si nutrono di pesce e non di plancton come le balenottere azzurre che perciò tendono a stazionare in zone più profonde del mare. E' possibile, dunque, che nella caccia si siano spinte troppo a riva, ma la frequenza del fenomeno fa pensare che un fattore esterno le abbia portate verso il disastro. Il destino di una balena, peraltro, diventa quello di tutto il gruppo. Questa famiglia, infatti, viene definita di "balene-pilota" proprio perché il branco "elegge" un paio di consimili che deve guidare il resto del gruppo. Arenatosi il pilota, gli esemplari proseguono per non lasciarlo solo, spiaggiandosi anch'essi. Ora biologi del NOAA e Guardia costiera stanno facendo il possibile per tenere lontano dalla costa le altre balene e per salvare quelle ancora incagliatesi. Il mare circostante è stato chiuso alla circolazione di altre imbarcazioni per aiutare il sonar naturale dei cetacei (il "canto delle balene", viene spesso definito) a ritrovare la via di casa.