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La stella più bella del firmamento è Antares: l’immagine mozzafiato immortalata dall’ESO

Grazie al potentissimo strumento VLTI dell’ESO è stata ottenuta un’immagine senza precedenti della supergigante rossa Antares. Gli scienziati hanno scoperto nella sua atmosfera misteriose turbolenze di gas a bassa densità.
A cura di Andrea Centini
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Un team di astrofisici dell'Università Cattolica del Nord (Cile) ha ottenuto l'immagine più bella di sempre di una stella che non sia il Sole. Nella fotografia si può infatti osservare in tutta la sua magnificenza la supergigante rossa Antares, una stella morente – inquadrata nella costellazione dello Scorpione – perfettamente visibile anche a occhio nudo. L'astro, facilmente riconoscibile per il suo colore rossastro, ha infatti una magnitudine apparente di 1,07, ed è la sedicesima stella più brillante della volta celeste. Si trova nella fasi finali della sua vita ed è dunque più grande e meno densa rispetto alla “gioventù”; quando collasserà, l'esplosione la trasformerà in una brillante supernova, un evento del tutto sicuro per il nostro pianeta, dato che si trova a 600 anni luce di distanza.

Immagine

Per ottenere questa immagine dalla qualità senza precedenti, i ricercatori coordinati dal professor Keiichi Ohnaka hanno sfruttato il VLTI (Very Large Telescope Interferometer), ovvero l'interferometro del VLT dell'ESO. Lo strumento, installato all'Osservatorio del Paranal in Cile, permette di sommare l'occhio di quattro distinti telescopi per ottenerne uno (virtuale) decisamente più potente, con uno specchio teorico di ben 200 metri. Grazie al potere risolutivo del VLTI accoppiato con lo strumento AMBER, Ohnaka e colleghi hanno così immortalato dettagli straordinari di Antares, stella con una massa 12 volte superiore a quella del Sole e con un diametro 700 volte più grande.

I ricercatori non si sono limitati a “fotografare” l'astro, ma hanno ottenuto anche la mappa bidimensionale di velocità del materiale che compone l'atmosfera. È la prima in assoluto per una stella, se si esclude quella del Sole. Dall'analisi dei dati è emersa un'inaspettata turbolenza di gas a bassa densità, le cui origini sono tuttavia ignote, non essendo associata ai moti di convenzione (quelli che in determinate stelle trasferiscono energia dal nucleo agli strati superficiali dell'atmosfera). La tecnica all'avanguardia utilizzata per l'osservazione di Antares potrà essere utilizzata per ottenere immagini e informazioni anche di altre stelle, ma per ora i ricercatori vogliono provare a comprendere l'esatta origine delle turbolenze. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Nature.

[Credit ESO]

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