La statua trovata dai nazisti di origine “extraterrestre”
Gli esperti che si sono dedicati all'analisi dei suoi materiali l'hanno già soprannominato «il Buddha dallo spazio»: misura 24 centimetri di altezza e, secondo gli studiosi, dovrebbe rappresentare Vaiśravana, il più importante tra i Quattro Re Celesti del Buddhismo. La piccola statua approdò in Germania verso la fine degli anni '30, in seguito ad una spedizione effettuata in Tibet grazie all'appoggio del nazismo. Recenti analisi ne avrebbero confermato l'origine "extraterrestre".
The "Iron Man" – Questo il nome con cui era conosciuto il Buddha dalle piccole dimensioni ma dal peso considerevole (oltre 10 chili) che fino al 2009 ha fatto parte di una collezione privata. L'opera sarebbe stata verosimilmente scolpita intorno all'XI secolo, ricavata da un pezzo del meteorite Chinga che, tra i 20 000 e i 10 000 anni fa, impattò con la superficie terrestre, sparpagliando i propri pezzi lungo una regione di confine tra Siberia e Mongolia, in accordo con quanto sostenuto dai ricercatori dell'Università di Stoccarda che, sotto la guida del Professor Elmar Buchner, hanno svolto le analisi sulla scultura. I risultati del lavoro sono stati pubblicati da Meteorics and Planetary Sciences i dettagli della scoperta descritti da Nature.
Pietre sacre – Del resto, non si tratterebbe assolutamente di un episodio isolato nella storia dell'umanità: in molti hanno ipotizzato che la stessa Pietra Nera sacra all'Islam e custodita a La Mecca potrebbe essere un reperto "piovuto" dallo spazio; mentre certamente il meteorite Willamette (quasi 15 tonnellate di peso) quando venne osservato per la prima volta da un colono americano nell'Oregon nel 1902 era già ampiamente conosciuto dai nativi del luogo che se ne servivano nell'ambito di cerimonie religiose, conferendo ad esso un'importanza peculiare. Probabilmente, il frammento da cui furono tratte le fattezze del Buddha, unico caso al mondo di una statua ricavata da un meteorite, era stato raccolto secoli addietro, molto prima, in ogni caso, della scoperta ufficiale di Chinga, avvenuta nel 1913 ad opera di alcuni cercatori d'oro.
Alla ricerca della "svastica" – E i nazisti? Come intervengono in questa trama avvincente, conferendo a tutta la storia un gusto che non può non ricordare quello delle avventure di Indiana Jones? Ebbene, fu durante una spedizione in Tibet nel 1938-1939 ad opera di scienziati appoggiati dal nazismo che la statuetta venne trafugata e portata in Germania. Probabilmente, la svastica ritratta sul ventre della scultura fu un ottimo incentivo per portare in patria l'oggetto: il simbolo della croce uncinata è infatti ricorrente nelle culture religiose originarie dell'India (come lo stesso Buddhismo), legata a significati propiziatori e bene augurali.
Il misticismo nazista – Più in generale, Hitler ed i suoi luogotenenti curavano parecchio l'aspetto esoterico della loro folle idea della "razza pura" nel tentativo di dare dignità di tradizione religiosa al progetto di dominazione e sterminio chiamato Terzo Reich (unito, chiaramente, ad ovvi intenti propagandistici). Anche con questo obiettivo venne organizzata la spedizione alla volta del Tibet dove si ricercavano le origini della "razza ariana": secondo il nazismo, gli ariani erano un popolo di origine celeste da cui discendevano i più puri tra i nord-europei, i cui sacerdoti avrebbero dimorato proprio sull'altopiano asiatico fin dall'alba dei tempi. Altro nome attribuito agli ariani era Iperborei, in ricordo del mitico popolo «al di là del Vento da nord» la cui leggenda, riportata dalla tradizione della Grecia antica, era legata al Dio Apollo: decisamente, i "raffinati" teorici al servizio del Reich avevano le idee un po' confuse riguardo a molti aspetti storico-religiosi. Ciò, ad ogni modo, non impedì ad alcuni tra essi, per caso o per volontà, di intuire il profondo valore del «Buddha dallo spazio» e, chiaramente, di appropriarsene.