La Spagna in visibilio per Ratòn: il toro "assassino" è un business da migliaia di euro
Gli investitori in Spagna sono sempre in attività: anche in questi tempi più turbolenti per le economie mondiali, c'è chi guarda con ottimismo al business. Si tratta di quella che nel terminologia dei mercati finanziari viene definito "mercato toro" (bull market). Ma nel nostro caso non ha nulla a che fare coi titoli e le quotazioni.
Si chiama Ratòn (topo) ed è un toro di 10 anni dal peso di mezza tonnellata che è riuscito a diventare l'attrazione principale delle "fiestas" spagnole. Un vero e proprio mito, la cui fama è legata al fatto che nel corso degli ultimi anni ha colpito a morte tre persone. L'ultima sabato scorso nella Plaza de Toros di Xativa nell'ambito nella tradizionale fiesta di agosto nella regione di Valencia, uno dei tanti eventi estivi nei quali il folclore vuole che giovani e non diano prova di coraggio e virilità sfidando le corna di un toro. Come mostrano le immagini Ratòn ha incornato più volte la sua vittima – un uomo di 29 anni la cui identità non è stata rivelata – issandolo letteralmente da terra. Il temerario e sfortunato sfidante era però quasi certamente ubriaco ed era già stato allontano dallo staff di sicurezza dell'arena, come scrivono i giornali locali.
La prima vittima del "toro assassino" risale all'agosto del 2006, a Puerto de Sagunto; la seconda, nel 2008, a Bonifairò de la Valldigna e in altre occasioni ha ferito diverse persone che hanno provato a sfidarlo. L' avvenimento di sabato a Xativa ha contribuito ad accrescere la notorietà di Ratòn. Ma anche e soprattutto il suo cachet. "E' quello che ottiene gli ingaggi più alti" ha detto della sua stella Gregorio Garcìa della ganaderia (allevamento) Gregorio de Jesùs. "Ma funziona anche a livello economico – aggiunge -, perché ovunque vada gli organizzatori raddoppiano il prezzo del biglietto." E ciò si traduce in maggiori profitti per i proprietari di Ratón, i quale, forti della sua reputazione crescente, guadagnano fino a € 10.000 per ogni sua "perfomance". La prossima nel fine settimana a Sueca, nel nord della Spagna.
Molti si dicono scioccati dalla continua popolarità di questi eventi (celebre è la festa di San Firmino a Pamplona) e dalle inevitabili vittime che producono. Altri vedono il toro come il colpevole e non la vittima di violenze che vengono spacciate per sport. Almeno fino a quando l'ostentazione di questi festival – oltre che per la più "nobile" corrida – durerà, ci saranno vittime. Animali e uomini.