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La sonda Voyager 2 è entrata nello spazio interstellare: fu lanciata nel lontano 1977

Il Jet Propulsion Laboratory della NASA ha annunciato che la sonda Voyager 2 ha ufficialmente oltrepassato l’eliopausa, il confine dell’eliosfera, la bolla di particelle influenzata dal Sole. In altri termini, è entrata nel “vuoto” cosmico dello spazio interstellare, e ora continuerà a viaggiare verso i confini del Sistema solare.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA JPL/CALTECH
Credit: NASA JPL/CALTECH

La sonda Voyager 2 della NASA ha abbandonato l'eliosfera il 5 novembre e si è tuffata nello spazio interstellare, cioè nel "vuoto" cosmico fra le stelle. Lo ha annunciato il Jet Propulsion Laboratory della NASA, che da decenni segue il destino della Voyager 2 e della gemella Voyager 1. Le due sonde furono lanciate nello spazio nel 1977 (la prima il 20 agosto, la seconda il 5 settembre) dalla base di Cape Canaveral su un razzo Titan IIIE, e dopo aver condotto pionieristiche analisi dei pianeti del Sistema Solare hanno “lentamente” proseguito il viaggio verso i suoi confini.

La prima ad abbandonare l'eliosfera, cioè l'enorme bolla di particelle legata al vento solare scaturito dalla nostra stella, fu la Voyager 1, che fece il “grande salto” nell'agosto del 2012. Tecnicamente la sonda non ha abbandonato il Sistema solare, ma ha superato l'eliopausa, cioè il confine dell'eliosfera, proiettandosi in quello che viene definito spazio interstellare. Ora ha compiuto la stessa impresa anche la Voyager 2, con alcuni anni di ritardo rispetto alla sonda gemella poiché gli scienziati, in passato, decisero di farle esplorare anche Urano e Nettuno (oltre a Giove e Saturno), sfruttando un vantaggioso allineamento dei pianeti. Ora si trova a ben 20 ore luce dalla Terra, a circa 18 miliardi di chilometri di distanza, mentre la Voyager 1 ha superato i 21 miliardi di chilometri. Si tratta dei due oggetti costruiti dall'uomo più lontani in assoluto (e trasportano anche un “biglietto da visita” dell'umanità, i celebri Golden Records).

Credit: JPL/NASA
Credit: JPL/NASA

Ma come hanno fatto gli scienziati della NASA a sapere che Voyager 2 ha abbandonato l'eliosfera? La conferma è arrivata dall'analisi dei suoi strumenti, in particolar modo del PLS (Plasma Spectrometer), che “annusa” le particelle del vento solare. In parole semplici, dal 5 novembre gli ingegneri non hanno più osservato la rivelazione delle particelle dell'eliosfera. In aggiunta, hanno iniziato a rilevare raggi cosmici sempre più frequenti, legati proprio all'avvicinamento all'eliopausa e all'accesso nello spazio interstellare. Hanno dato un contributo alla conferma dello storico traguardo anche i dati del magnetometro e dello strumento che misura le particelle a bassa energia. Insomma, non ci sono dubbi che Voyager 2 ha lasciato l'eliosfera come la sonda gemella.

Il prossimo traguardo è l'abbandono del Sistema solare vero e proprio, ma noi non sapremo mai quando avverrà; si stima che le sonde potranno comunicare con la Terra ancora per pochi anni, poi continueranno il loro viaggio verso l'ignoto nel silenzio assordante dello spazio profondo. La nube di Oort, ai confini del Sistema solare, sarà raggiunta entro 300 anni, ma per lasciarsela alle spalle potrebbero volercene 30mila, come dichiarato Ed Stone del JPL.

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