70 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La sonda della NASA OSIRIS-Rex sta per “agganciare” l’asteroide Bennu: segui la diretta

Alle 18:00 ora italiana di lunedì 3 dicembre la sonda della NASA OSIRIS-Rex “aggancerà” l’asteroide potenzialmente pericoloso Bennu. Dopo l’incontro la sonda inizierà a studiare a fondo l’asteroide, con l’obiettivo di trovare il miglior sito dove strapparne un “morso”. Se tutto andrà bene nel 2023 tornerà sulla Terra con i preziosissimi campioni.
A cura di Andrea Centini
70 CONDIVISIONI
Credit: NASA
Credit: NASA

Dopo poco più di due anni di viaggio nello spazio la sonda della NASA OSIRIS-Rex sta per agganciare il suo ambizioso bersaglio, l'asteroide Bennu, un “sasso spaziale” potenzialmente pericoloso con un diametro di circa 600 metri. L'evento potrà essere seguito in diretta sul canale Youtube ufficiale della NASA; il momento clou è previsto per le 18 ora italiana di lunedì 3 dicembre.

L'aggancio dell'asteroide rappresenta una fase delicatissima della missione a stelle e strisce, ma non la più importante. L'obiettivo degli scienziati è infatti quello di staccare un “morso” dall'asteroide e riportarne i frammenti sulla Terra nel 2023. Per eseguire questa spettacolare operazione la sonda OSIRIS-Rex dovrà studiare dettagliatamente il “piccolo” corpo celeste, analizzandolo in lungo e in largo con i propri strumenti in una serie di affascinanti fly-by (sorvoli ravvicinati). Dopo una prima fase della durata di due settimane la sonda si avvicinerà fino a un chilometro e mezzo, e continuerà a raccogliere quante più informazioni possibili sul corpo celeste per oltre un anno, viaggiando fianco a fianco con Bennu.

Dall'elaborazione dei dati ottenuti gli ingegneri della NASA decideranno il sito più idoneo per compiere la manovra del “morso”, che verrà eseguita con un procedimento affascinante. Nel giugno 2020 OSIRIS-Rex si avvicinerà a tal punto tanto da poter liberare una specie di braccio robotico, pensato per toccare la superficie di Bennu. Dopo l'aggancio una carica esplosiva rimuoverà strati superficiali della roccia che verranno così risucchiati all'interno della sonda. Gli scienziati sperano di poter recuperare fino a due chilogrammi di materiale, ma si "accontenterebbero" di soli 60 grammi.

Al termine di questa operazione la sonda inizierà il suo viaggio di ritorno, intercettando l'orbita della Terra nel settembre 2023. Se tutto andrà come previsto, la capsula contenente il materiale raccolto verrà “paracadutata” nel deserto dello Utah, dopo la disintegrazione della sonda con l'atmosfera terrestre. A quel punto potremo conoscere i segreti di questo antico corpo celeste e ottenere informazioni preziosissime sull'origine del sistema solare.

70 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views