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Covid 19

La sindrome simil Kawasaki nei bambini con coronavirus è una nuova condizione: si chiama PIMS-TS

Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell’Imperial College di Londra ha descritto una nuova condizione infiammatoria pediatrica associata alla COVID-19, l’infezione causata dal coronavirus SARS-CoV-2. Simile alla Malattia di Kawasaki, si chiama Sindrome multisistemica pediatrica temporalmente associata al SARS-CoV-2 o PIMS-TS.
A cura di Andrea Centini
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Nel mese di aprile, i medici e i pediatri di alcuni Paesi europei investiti dall'emergenza coronavirus hanno iniziato a osservare l'emersione di un peculiare stato infiammatorio nei bambini, molto simile alla Malattia di Kawasaki, una sindrome che interessa i vasi sanguigni (vasculite) e che colpisce principalmente i piccoli con un'età inferiore ai cinque anni. In alcuni ospedali londinesi e del Nord Italia, i casi di questa condizione sono stati anche 30 volte superiori alla media del periodo per la Kawasaki, segnale che qualcosa di anomalo stesse succedendo. Poiché la stragrande maggioranza di questi bambini presentava segni di un contatto – presente o passato – col coronavirus SARS-CoV-2 (positività al tampone rino-faringeo o presenza di anticorpi rilevati dal test sierologico), si è subito pensato a una correlazione con la COVID-19. Ora, grazie a un nuovo studio, si è capito che pur avendo diversi punti di contatto con la Kawasaki, la sindrome rilevata nei piccoli è un qualcosa di diverso, con caratteristiche peculiari.

A descrivere la nuova sindrome, chiamata Pediatric Inflammatory Multisystem Syndrome Temporally associated with SARS-CoV-2 (PIMS-TS), ovvero sindrome multisistemica pediatrica temporalmente associata al SARS-CoV-2, è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati britannici dell'Imperial College di Londra, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Great Ormond Street Hospital, del Kings College London, dell'Ospedale Universitario di Southamton, del Kawasaki Disease Research Center presso l'Università della California di San Diego e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Elizabeth Whittaker, docente presso il Dipartimento di Pediatria dell'Imperial College di Londra, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i casi di 58 bambini con segni della PIMS-TS.

Tutti i piccoli sono stati ricoverati in ospedali londinesi e presentavano febbre, oltre a diversi sintomi non specifici, tra i quali vomito (45 percento); dolore addominale (53 percento); diarrea (52 percento); eruzione cutanea (52 percento) e congiuntivite (45 percento) casi. Gli esami di laboratorio hanno mostrato un forte stato infiammatorio, che ha indotto uno shock in circa la metà di essi, “con evidenza biochimica di disfunzione miocardica” e necessità di rianimazione, specificano gli autori. 23 dei bambini più sfortunati hanno avuto bisogno della ventilazione meccanica. Per 13 di essi sono emersi tutti i criteri diagnostici della Malattia di Kawasaki, mentre in 23 hanno avuto l'infiammazione e la febbre, ma senza le caratteristiche dello shock o della Kawasaki. Otto bambini hanno invece sviluppato una dilatazione dell'arteria coronarica, un aneurisma coronarico, che è una delle possibili e più pericolose complicanze che possono emergere con la malattia di Kawasaki.

Come specificato, tuttavia, sussistono alcune differenza tra Kawasaki e PIMS-TS. Ad esempio, i piccoli colpiti da questa nuova condizione hanno in media un'età di 9 anni, mentre quella dei bimbi con Kawasaki è di 4 anni anni, inoltre presentano dolori addominali e diarrea in percentuali più elevate (sono sintomi spesso associati alla COVID-19). Whittaker e colleghi hanno inoltre osservato che la PIMS-TS determina un concentrazione maggiore di marcatori per problemi cardiaci e infiammazione, e sembra che la nuova sindrome colpisca in percentuale più elevata i pazienti neri o di origine asiatica.

Solo 45 dei 58 bambini hanno mostrato evidenza di essere entrati in contatto col SARS-CoV-2, tuttavia gli scienziati escludono che la PIMS-TS possa essere una nuova sindrome non correlata al coronavirus. Fortunatamente la sindrome sembra piuttosto rara, e la maggior parte dei bambini colpiti si riprende bene dopo le terapie, anche se gli scienziati sono preoccupati per le possibili conseguenze cardiache a lungo termine (come del resto per la Kawasaki). Poiché i bambini possono ammalarsi seriamente, gli scienziati esortano i genitori a contattare immediatamente l'assistenza sanitaria nel caso rilevassero sintomi sospetti. I dettagli della ricerca “Clinical Characteristics of 58 Children With a Pediatric Inflammatory Multisystem Syndrome Temporally Associated With SARS-CoV-2” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Journal of the American Medical Association (JAMA).

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