La seconda dose del vaccino Covid di Johnson & Johnson aumenta fino a 9 volte i livelli di anticorpi
Tra i quattro vaccini anti Covid approvati per l'uso di emergenza dall'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ve n'è solo uno che si basa su una singola dose e che dunque non prevede il richiamo o boost; si tratta dell'Ad26.COV2.S di Johnson & Johnson sviluppato in collaborazione tra gli scienziati di Janssen Pharmaceutica e del Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC), che ha dimostrato nei trial clinici di Fase 3 un'efficacia del 66 percento. A luglio lo studio “Durable Humoral and Cellular Immune Responses 8 Months after Ad26.COV2.S Vaccination” basato su dati intermedi aveva determinato che gli anticorpi neutralizzanti innescati dal vaccino monodose risultavano “forti e stabili” a 8-9 mesi dall'inoculazione, suggerendo una robusta e prolungata protezione immunitaria. Con la circolazione di varianti di preoccupazione (VOC) più elusive e trasmissibili – come la variante Delta – e un potenziale calo della risposta immunitaria col passare del tempo, gli scienziati di Janssen Pharmaceutica hanno deciso di verificare la risposta immunitaria di un richiamo in uno studio clinico di Fase 1/2a su volontari che in precedenza avevano ricevuto la singola dose, osservando un incremento significativo nei livelli di anticorpi, nove volte superiore rispetto a quello osservato a quattro settimane dall'iniezione singola.
A determinare che un richiamo del vaccino di Johnson & Johnson potenzia sensibilmente la risposta anticorpale (o umorale) anti Covid è stato un team di ricerca di Janssen Vaccines and Prevention, composto da scienziati delle sedi di Leida (Paesi Bassi), Beerse (Belgio) e Stati Uniti. Si è trattato dunque di uno studio interno, i cui risultati devono essere ancora sottoposti a revisione paritaria, pertanto, sebbene incoraggianti, dovranno essere confermati da indagini esterne. I ricercatori coordinati dai dottori Jerald Sadoff e Hanneke Schuitemaker hanno coinvolto nello studio coorti di partecipanti con un'età compresa tra i 18 e i 55 anni e oltre i 65 anni; tutti, come indicato, avevano ricevuto la singola dose del vaccino di J&J. Attraverso i test ELISA e VNA wild-type sono stati confrontati i livelli di anticorpi neutralizzanti a mesi di distanza dalla prima dose e a 7 – 28 giorni dalla dose di richiamo, osservando incrementi significativi in entrambe le fasce di età. Per quanto concerne quella tra i 18 e i 55 anni, l'aumento degli anticorpi è stato “rapido e robusto”; a 7 giorni dal richiamo è stato infatti pari a nove volte quello registrato 29 giorni dopo l'immunizzazione iniziale. Con un richiamo a dosaggio inferiore, è stato osservato un aumento nei livelli di anticorpi che si legano alla proteina S o Spike del coronavirus SARS-CoV-2 di 6 – 7,7 volte a 28 giorni dal richiamo rispetto a 29 giorni dalla singola dose, in tutte le fasce di età testate. “Una dose di richiamo 5×10 10 vp o 1,25×10 10 vp a 6 mesi ha provocato aumenti rapidi e robusti dei livelli di anticorpi leganti la spike. Le risposte anamnestiche dopo l'immunizzazione di richiamo implicano una robusta memoria immunitaria suscitata da Ad26.COV2.S a dose singola”, hanno scritto Sadoff e colleghi nell'abstract dello studio.
“Abbiamo determinato che una singola iniezione del nostro vaccino COVID-19 genera risposte immunitarie forti e robuste che sono durevoli e persistenti per otto mesi”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Mathai Mammen, a capo del dipartimento di Ricerca e Sviluppo di Janssen. “Con questi nuovi dati – ha aggiunto il dirigente – vediamo anche che una dose di richiamo del vaccino Johnson & Johnson COVID-19 aumenta ulteriormente le risposte anticorpali tra i partecipanti allo studio che avevano precedentemente ricevuto il nostro vaccino”. “Non vediamo l'ora di confrontarci con i funzionari della sanità pubblica per discutere di una potenziale strategia per il nostro vaccino Johnson & Johnson COVID-19, valutando un richiamo a otto mesi o più dopo la prima vaccinazione”, ha concluso Mammen. I dettagli della ricerca “Durability of antibody responses elicited by a single dose of Ad26.COV2.S and substantial increase following late boosting” sono stati caricati nel database online MedrXiv, in attesa della revisione tra pari e la pubblicazione su una rivista scientifica.