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La Salmonella ha trovato il modo di aggirare le difese della lattuga: l’allarme dei ricercatori

Alcuni ceppi hanno sviluppato la capacità di farsi strada all’interno delle verdure a foglia verde, senza mostrare alcun segno di infezione. Secondo un nuovo studio pubblicato su Frontiers in Microbiology, il normale lavaggio e persino i trattamenti industriali potrebbero non essere più in grado di eliminare il patogeno.
A cura di Valeria Aiello
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Lavare la lattuga prima della manipolazione e del consumo potrebbe non essere sufficiente a ridurre il rischio di salmonellosi. Questo l’allarme lanciato da un gruppo di ricercatori statunitense che ha scoperto come alcuni ceppi di Salmonella abbiano trovato il modo di aggirare le difese immunitarie delle verdure a foglia verde, una strategia abbastanza efficace da proteggerli dalla risposta immunitarie delle piante e dall’essere lavati via sotto l’acqua corrente. Secondo lo studio (1), pubblicato sulla rivista Frontiers in Microbiology, il patogeno umano si farebbe strada attraverso gli stomi fogliari, piccoli pori presenti prevalentemente sulla pagina inferiore delle foglie che regolano lo scambio gassoso della pianta. Mentre funghi e batteri vegetali erano già noti per la loro capacità di insediarsi all’interno delle piante sfruttando questa via di accesso, non era mai stato osservato che i batteri del genere Salmonella penetrassero attraverso gli stomi. “La novità – spiega il team di ricerca – è stata rilevare come batteri non-ospiti si stiano evolvendo per superare le difese immunitarie delle piante”.

L'allarme dei ricercatori Usa

La scoperta si basa su un precedente studio di alcuni ricercatori di questo stesso gruppo di lavoro che ha esaminato come alcuni patogeni umani possano acquisire nuove strategie di penetrazione attraverso le piante.  “Sono dei veri opportunisti e stanno saltando da un regno all’altro – ha aggiunto Harsh Bais, biologo vegetale dell’università del Delaware– . Quando osserviamo queste interazioni, la faccenda inizia a diventare complessa”.

Il team ha illustrato il processo attraverso il quale è stato possibile determinare come alcuni ceppi di Salmonella patogeni per l’uomo riescano a penetrare in foglie di spinaci e lattuga senza mostrare alcun segno di infezione. “Ora abbiamo un patogeno umano che cerca di fare quello che fanno i patogeni delle piante e questo è spaventoso”. A detta dei ricercatori, lo sviluppo di questa capacità aumenterebbe il rischio di infezione per l’uomo dal momento che, per incrementare la resa delle coltivazioni, le difese delle piante vengono spesso compromesse, oppure perché le stesse coltivazioni avvengono vicino ad allevamenti di bestiame. Un ulteriore rischio potrebbe verificarsi quando le verdure vengono processate nel loro cammino dall’orto alla tavola poiché, oltre alla trasmissione per ingestione di foglie contaminate, l’infezione si trasmette anche attraverso la manipolazione delle stesse. “Il lavaggio e persino i trattamenti industriali potrebbero non eliminare i batteri che hanno infettato le foglie – afferma il team – . Nel caso di agricoltura verticale, le infezioni possono facilmente diffondersi attraverso i sistemi idrici e il contatto con l’uomo”.

Tuttavia, ritengono i ricercatori, solo attraverso la comprensione delle minacce è possibile difendersi al meglio. “Test biologici e severi controlli di sicurezza e pulizia dei sistemi di irrigazione possono essere adattati per mantenere i nostri alimenti sicuri – sostiene la microbiologa Kali Kniel, coautrice dello studio – . L’industria alimentare lavora instancabilmente per rendere i prodotti il più possibile sicuri ma è quando le coltivazioni avvengono in campi aperti, dunque accessibili ad uccelli, insetti, animali selvatici ma anche al vento e all’acqua piovana, si può verificare una contaminazione microbica. È una situazione difficile”.

I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno attribuito il 46% delle patologie umane al consumo di prodotti freschi, in particolare di verdure a foglia verde, indicando che sono necessari sforzi maggiori e mezzi più sofisticati per prevenire la contaminazione dei prodotti che causano infezioni di origine alimentare. La gravità dei sintomi della salmonellosi varia dai semplici disturbi del tratto gastrointestinale (febbre, dolore addominale, nausea, vomito e diarrea) fino a forme cliniche più gravi, come infezioni a carico di ossa e meningi o batteriemie nel sangue. Nella maggior parte dei casi, la malattia ha un decorso benigno e non richiede l’ospedalizzazione ma talvolta l’infezione può aggravarsi fino a rendere necessario il ricovero.

(1) Johnson N, Litt PK, Kniel KE e Bais H. Evasion of Plant Innate Defense Response di Salmonella on Lettuce. Front Microbiol, April 3, 2020. https://doi.org/10.3389/fmicb.2020.00500

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