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La rana senza orecchie che sente con la bocca

Alcuni ricercatori hanno scoperto come una delle più piccole rane esistenti in natura sia capace di percepire i suoni in un modo davvero singolare.
A cura di Nadia Vitali
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credits R. Boistel/CNRS
credits R. Boistel/CNRS

Gli scienziati hanno sempre ipotizzato che la piccolissima rana Gardiner, pochi millimetri di lunghezza per questo animaletto abitante delle isole Seychelles, fosse completamente sorda in ragione delle curiose mancanze che la caratterizzano: l'anfibio presenta infatti una struttura anatomica che non prevede alcune fondamentali parti dell'orecchio come il timpano e l'orecchio medio. E invece un gruppo di ricercatori francesi, guidato da Renaud Boistel del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS), è riuscito a stabilire come la rana Gardiner sia perfettamente in grado di udire: semplicemente, lo fa a modo proprio, ascoltando i suoni attraverso la bocca. I risultati dello studio sono stati resi noti in un articolo pubblicato dalla rivista PNAS.

Unica nel suo genere, questa minuscola rana che arriva a misurare non oltre gli 11 millimetri risultava essere sprovvista delle parti più esterne dell'apparato uditivo che, normalmente, servono a veicolare le onde sonore che saranno trasformate negli impulsi che vengono recepiti dal cervello sotto forma di stimolo elettrico. La maggior parte delle rane sono parimenti sprovviste dell'orecchio esterno ma posseggono il timpano che è posizionato direttamente sullo strato epidermico superficiale; l'assenza di tale minuscolo organo sulla pelle della rana Gardiner lasciava supporre che effettivamente il piccolo anfibio potesse vivere senza ricorrere al senso dell'udito. Ma come spiegare, allora, il fatto che questi animali rispondessero agli stimoli sonori? Gli studiosi hanno infatti avuto modo di verificare come, posizionando degli altoparlanti che diffondevano nell'aria i richiami utilizzati dalle femmine per attirare i maschi nell'ambiente naturale dove si trovavano le rane oggetto dello studio, gli esemplari si avvicinavano agli strumenti rispondendo al richiamo, nonostante fossero del tutto privi dell'orecchio medio. Quale possibile interpretazione del fenomeno?

«È forse possibile rilevare un suono nel cervello senza l'orecchio medio?» si sono chiesti i ricercatori. La risposta è no, dal momento che il 99,9% del suono che si propaga nell'aria viene riflesso dalla superficie stessa della pelle. Delineando le caratteristiche dell'anatomia interna della rana, grazie agli esami a raggi X effettuati presso l'European Synchrotron Radiation Facility (ESRF) di Grenoble, i ricercatori sono però riusciti a stabilire quali fossero gli organi alternativi coinvolti nella recezione del suono per questa singolare rana. All'interno della cavità orale confluiscono le onde; il suono poi si propaga attraverso la testa, in particolar modo tramite alcuni ossicini presenti all'interno della bocca. A questo punto, lo stimolo giunge all'orecchio interno consentendo al cervello di riconoscere e decodificare l'impulso, mettendo conseguentemente in atto la risposta più opportuna alla precisa circostanza. Una delle tante peculiarità di quella misteriosa natura che non smette mai di stupirci con le sue bizzarrie apparentemente inspiegabili ed incomprensibili.

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