La rana più piccola del mondo
Con i suoi 7.7 millimetri di dimensioni è decisamente la rana più piccola che gli scienziati abbiano mai avuto la fortuna di osservare; il suo nome scientifico è Paedophryne amauensis e la sua recente scoperta, ad opera dei ricercatori della Louisiana State University guidati dall'erpetologo Chris Austin, è stata riportata dalla rivista scientifica PLoS ONE.
Talmente minuta da poter stare comodamente adagiata su una monetina, ha conquistato anche il titolo di invertebrato più piccolo del pianeta, conteso con un minuscolo pesce proveniente dall'Indonesia, chiamato Paedocypris Progenetica; è stata scovata in Nuova Guinea, in un'area considerata dagli scienziati come una vera e propria riserva di biodiversità. Poco distante da lì, nel Borneo, pochi mesi fa il rinvenimento di altre due meravigliose specie di anfibi: il rospo arcobaleno ed una rana grande quanto un pisello, in grado di raggiungere appena 15 millimetri di lunghezza.
Il 2010 è stato un ottimo anno per molti anfibi che ha visto l'inaspettata ricomparsa di diverse specie ritenute ormai estinte da decenni accanto alla scoperta di nuovi meravigliosi animali che, fino ad ora, erano rimasti ben celati dalla rigogliosa vegetazione delle loro aree d'origine. Come lo stesso Austin ha ammesso, infatti, «è stato particolarmente difficile riuscire a localizzare Paedophryne amauensis a causa della sua piccola taglia e dei colori accesi, simili a quelli degli insetti, che assumono gli esemplari maschi come richiamo sessuale durante il periodo dell'accoppiamento». Ma il risultato del lavoro, alla fine, può a buon diritto dirsi eccellente.
Nel mese di dicembre, altre due specie di Paedophryne erano state avvistate dagli studiosi in Nuova Guinea: sempre di dimensioni ridottissime, ritenute i più piccoli del mondo tra i tetrapodi, i vertebrati con quattro arti, ma entrambe al di sotto dei dieci millimetri di lunghezza quindi comunque sempre più grandi della minuscola rana del professor Chris Austin.
Ora l'importante sarà garantire l'esistenza dell'habitat della Paedophryne amauensis e di tutte le altre specie che vivono tra il Sud Est asiatico e l'Oceania vicina. L'area è infatti fortemente minacciata da una deforestazione selvaggia che sta raggiungendo livelli intollerabili, dalle emissioni nell'atmosfera e dai mutamenti climatici, diretta conseguenza di questi due fattori, che stanno già influendo grandemente sulla biodiversità di queste aree, costruendo uno scenario spaventoso in cui flora e fauna fanno sempre più fatica per sopravvivere, strette dalle «esigenze» dell'uomo.