La prova scientifica che a nessuno importa realmente delle tue vacanze da sogno
Volete alienarvi le simpatie di amici e parenti? Ci tenete a tenere alla larga per un bel po' i vostri cari senza dover necessariamente ricorrere a poco diplomatici litigi o misteriose sparizioni? Bene. Avete mai provato a raccontare loro di quanto siano state splendide le vostre vacanze estive in barca a vela? Perché, forse non lo sapevate, ma è una strategia che potrebbe funzionare benissimo. Del resto, se ci pensate bene, forse riuscirete a ricordare di esservi trovati in una situazione del genere, in un ruolo o nell'altro: nelle vesti di quello che racconta, racconta finché non nota nel proprio interlocutore un evidente calo di interesse e inizia a sentirsi drammaticamente solo; o in quelle dell'uditore che proprio non ne può più di fingere di ascoltare.
Costi superiori ai benefici
In un paper pubblicato dai ricercatori della Harvard University chiamato The Unforeseen Costs Of Extraordinary Experience si pone in risalto proprio quali sono gli effetti sugli altri delle proprie esperienze straordinarie come «bere vini rari, fare vacanze in luoghi esotici, saltare da aeroplani o stringere la mano alle celebrità». Gli psicologi sottolineano come la percezione del valore di tali esperienze particolari sfugga spesso ai soggetti che ne sono coinvolti: capita, infatti, che coloro i quali hanno vissuto momenti del genere, pur avendone goduto appieno, abbiano visto guastati i bei ricordi relativi ad essi dalla successiva interazione sociale. Quasi come se fossero stati perfettamente in grado di prevedere i benefici derivanti dalle proprie straordinarie esperienze ma, al contempo, senza riuscire, allo stesso modo, a comprendere quali sarebbero stati i costi. Paradossalmente, sottolinea lo studio, il fatto di sentire di aver fatto qualcosa di estremamente diverso, che quindi può essere percepito come "superiore" dall'interlocutore, fa sentire il personaggio protagonista dell'impresa peggio di se avesse trascorso, ad esempio, delle tranquille vacanze come i propri simili.
Lo studio
I ricercatori hanno fatto un semplice esperimento per dimostrarlo, sottoponendo due gruppi di persone alla visione di due video diversi, il primo di un talentuoso illusionista di strada, il secondo di un cartone animato low budget. Dopo le proiezioni, hanno chiesto a ciascuno di esprimere il proprio stato d'animo e misurarlo. Successivamente i gruppi si sono uniti ed hanno fatto delle chiacchiere alla fine delle quali è stata richiesta nuovamente una misura della loro felicità. Il risultato, in buona sostanza, ha evidenziato come coloro i quali avano visto il video di maggior qualità si sentissero in un primo momento più felici mentre, alla seconda indagine, risultassero più tristi degli altri partecipanti poiché si erano sentiti praticamente "esclusi". Gli studiosi hanno concluso che non è soltanto l'invidia ma anche il senso di inferiorità a causare tale risposta nell'uditore. Che, di conseguenza, trasmette tristezza alla persona di fronte la quale sente di non poter condividere qualcosa che pure ha apprezzato. Nel dubbio, la prossima volta, le belle emozioni vissute tenetele per voi: e magari dimenticate pure di comunicarle via social network.