La processionaria: il bruco che può uccidere il cane
Se non celassero un pericolo mortale per i cani, attenderemmo senza troppa attenzione che da bruchi diventino farfalle. La processionaria è infatti un lepidottero che dopo lo stato di larva diventa crisalide e poi farfalla. Prima di ciò, però, può diventare letale per i cani. In questo periodo infatti la maggior parte delle uova si è già dischiusa ed il pericolo per gli amici a quattro zampe diventa reale e imminente. La processionaria infatti cammina "in processione" e può attirare l'attenzione dei cani che si approssimano per giocarci con le zampe e con il muso. Ed è qui che risiede il pericolo, perché il bruco ha il corpo ricoperto di peli urticanti che se entrano in contatto con la lingua dell'animale provocano una violenta reazione infiammatoria che danneggia il cavo orale e, in misura minore, esofago e polmoni. Il cane potrebbe vedersi ingrossare la lingua al punto tale da portarlo al soffocamento. Il tessuto cellulare potrebbe distruggersi al punto tale da portare ad un processo di necrosi della lingua e alla perdita di alcune sue parti.
I sintomi sono intensa salivazione, perdita di vivacità, inappetenza, vomito, diarrea anche emorragica e febbre. Dal momento che il processo infiammatorio cresce nel giro di pochi minuti, il soccorso deve essere immediato e si basa sulla rimozione dell'agente infiammante e su una soluzione di acqua e bicarbonato da far bere in quantità maggiori possibili. Nel caso in cui il nostro amico dovesse rifiutare di bere spontaneamente, è possibile utilizzare una siringa senza ago carica della soluzione, in modo tale da poter essere spruzzata all'interno del cavo orale anche a bocca chiusa (spruzzando l'acqua sotto alle labbra ai lati della bocca). Se disponibile al momento dell'infiammazione, è possibile usare anche cortisone per fermare il gonfiore ed evitare lo shock anafilattico. A ciò si devono aggiungere antibiotici per contrastare la diffusione batterica. In ogni caso, prestato il primo soccorso è necessario portare il cane in una clinica veterinaria.
[Foto da Wikipedia]