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La primavera è arrivata: perché l’equinozio è il 20 marzo e non il 21

L’equinozio di primavera è il 20 marzo e non il 21 come siamo abituati a credere: perché è anticipato di un giorno e cosa significa.
A cura di Zeina Ayache
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Primavera in anticipo
Primavera in anticipo

La primavera inizia il 20 marzo 2018, un giorno prima rispetto a quello che ci hanno sempre insegnato: cosa sta succedendo? Nulla di strano, il motivo è legato al calendario gregoriano, quindi, anche se le temperature fuori casa sembrano dirci il contrario: la primavera è ufficialmente arrivata.

Cos'è l'equinozio di primavera

Con il termine equinozio si intente quel momento in cui il Sole si trova allo zenit dell'equatore e questo avviene due volte all'anno: in primavera e in autunno. Diversamente parliamo di solstizio per l'inverno e per l'estate. L'equinozio inoltre è quel momento in cui giorno e notte sono uguali perché i raggi solari colpiscono l'asse della Terra perpendicolarmente. “L’equinozio è definito come l’istante del passaggio del centro del Sole sulla proiezione in cielo dell’equatore terrestre. Non esiste un punto fisico o una stella che identifica la posizione del Sole in quel momento. In pratica lo si osserva con gli effetti dell’illuminazione del Sole sulla Terra”, spiega Sandro Bardelli, astronomo dell’Osservatorio di astrofisica e scienza dello spazio dell’Inaf di Bologna che prosegue “Un tempo era compito di astronomi-sacerdoti determinarne l’arrivo; col risveglio della Natura, in molte culture l’equinozio di primavera rappresentava l’inizio dell’anno”.

Perché l'equinozio di primavera è il 20 marzo e non il 21

Da quando siamo piccoli siamo abituati a pensare al 21 marzo come al primo giorno di primavera, in realtà il 2007 è stato l'ultimo anno in cui questa data ha segnato l'inizio della bella stagione, da allora infatti è il 20. Per il 2018, l'ora esatta per il solstizio di primavera sono le 17:15. Da lì in poi la strada verso le giornate calde e soleggiate è in discesa. Ma perché questo cambio di data? La data convenzionale è stata decisa in occasione del Concilio di Nicea del 325 per calcolare la Pasqua cristiana e da lì il calendario gregoriano ha sancito il 21 marzo come l'inizio della primavera. Considerando però che la rivoluzione terrestre è compiuta in 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 49 secondi (da cui la necessità dell'anno bisestile per far quadrare i conti), nel tempo abbiamo accumulato e recuperato del tempo che ha spostato l'equinozio tra il 19 e il 20 marzo.

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