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La pillola di insulina per dire addio alle iniezioni: rivoluzione per chi soffre di diabete

Ricercatori americani dell’Università di Harvard hanno messo a punto una pillola di insulina sperimentale che nel giro di pochi anni potrebbe prendere il posto delle fastidiose iniziezioni. Il ‘guscio’ polimerico le permette di superare indenne i succhi gastrici, mentre l’associazione all’acido geeranico e alla colina aiutano il processo di assorbimento intestinale.
A cura di Andrea Centini
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Creata in laboratorio una comoda ed efficace pillola di insulina, che nel giro di pochi anni potrebbe sostituire le iniezioni per le 40 milioni di persone che soffrono di diabete di tipo 1. L'hanno messa a punto scienziati della Scuola di Ingegneria e Scienze applicate “John A. Poulson” presso la prestigiosa Università di Harvard, dopo anni di studi alla ricerca della ricetta perfetta per superare tutti gli ostacoli rappresentati dal nostro tratto digerente.

La pillola di insulina – che al momento esiste solo come prototipo sperimentale – è considerata un vero e proprio ‘Sacro Graal' per i ricercatori che si occupano di diabete. Non tutti infatti sopportano una o due dolorose iniezioni di insulina al giorno, e tra chi non riesce a provvedere da solo e chi per vari impegni non sempre può sottoporsi alla terapia, si contano milioni di persone diabetiche che non mantengono sotto controllo i propri valori glicemici, con rischi serissimi per la salute. La molecola dell'insulina, del resto, viene facilmente aggredita dai succhi gastrici, inoltre è scarsamente assorbita dall'intestino. Ecco perché l'iniezione ad oggi resta l'unica soluzione clinica efficace.

Ma la squadra guidata dal professor Samir Mitragotri, docente di bioingegneria presso l'ateneo di Boston, è riuscita a superare tutti questi ostacoli, uno dopo l'altro. Gli scienziati hanno innanzitutto incluso l'insulina in un liquido ionico composto da colina e acido geranico, e successivamente la soluzione ottenuta è stata incapsulata in un rivestimento polimerico resistente agli acidi. Con il ‘guscio' polimerico, che si dissolve nell'intestino tenue, l'insulina riesce a superare indenne i succhi gastrici, mentre l'acido geranico e la colina – due composti già ritenuti sicuri -, la proteggono dalla degradazione degli enzimi e riescono a farle superare la barriera di muco dell'intestino, oltre che la stretta rete di cellule intestinali, che normalmente riesce a bloccare molecole grandi come l'insulina. In questo modo la pillola riesce a consegnare al flusso sanguigno il quantitativo necessario della molecola. “Il nostro approccio è come un coltellino svizzero, dove una pillola ha gli strumenti per affrontare ciascuno degli ostacoli che incontra”, ha dichiarato Mitragotri.

Secondo gli studiosi la sperimentazione clinica della pillola – cioè i test sull'uomo – dovrebbe partire entro 3-5 anni al massimo. Nel frattempo continueranno a effettuare test con gli animali, dove hanno già ottenuto risultati estremamente incoraggianti. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PNAS.

[Credit: Università di Harvard]

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