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Covid 19

La pandemia sta distruggendo il benessere mentale delle famiglie: esperti “scioccati” dal crollo

Oltre al devastante impatto sanitario, la pandemia di COVID-19 sta avendo effetti catastrofici anche a livello economico e sociale, che si riflettono in un significativo deterioramento della salute mentale. Ansia, depressione, comportamenti aggressivi e stress a livelli estremi sono sempre più diffusi, soprattutto all’interno delle famiglie. Rispetto al periodo pre-pandemico, il crollo del benessere mentale è stato definito “scioccante” dagli esperti.
A cura di Andrea Centini
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Come affermato più volte dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalle organizzazioni di esperti in Psichiatria e Psicologia, tra le conseguenze più drammatiche della pandemia di COVID-19 in corso vi è un vero e proprio crollo della salute mentale. Stress elevato, depressione, ansia, disturbo da stress post-traumatico, insonnia, solitudine e disturbi alimentari sono infatti sempre più diffusi tra la popolazione, per molteplici ragioni. Si spazia dalla paura del contagio ai problemi economici, passando per le limitazioni alle libertà personali, lo stravolgimento delle routine quotidiane e le distanze dai propri affetti e luoghi cari. In alcuni casi, anche la convivenza “forzata” per lunghi periodi (come quelli innescati dai lockdown) possono avere serie consegue sulla salute mentale, dovendo gestire didattica a distanza, smartworking e altri impegni in contesti spesso complicati e non adeguati. Non a caso, proprio tra le famiglie è stato registrato un significativo deterioramento del benessere psicologico e psichiatrico a causa della pandemia.

A valutare l'impatto della diffusione del coronavirus sugli equilibri famigliari è stato un team di ricerca guidato da scienziati del College of Health and Human Development, Human Development and Family Studies dell'Università Statale della Pennsylvania, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Medicina dell'Università della California di Los Angeles (UCLA). Gli scienziati, coordinati dal professor Mark Feinberg, hanno analizzato l'incidenza di ansia, depressione, comportamenti aggressivi, stress e altri fattori all'interno dei gruppi famigliari, mettendo a confronto i risultati rilevati sia prima che durante la pandemia. I ricercatori hanno utilizzato i dati di circa 130 famiglie, composte da 122 madri, 84 padri e una media di 2,3 figli per gruppo famigliare. I partecipanti hanno risposto a questionari online riportando sintomi legati al benessere mentale, oltre che informazioni sulla qualità del rapporto con l'altro genitore e i comportamenti osservati nei propri figli. Tutte le famiglie venivano seguite da tempo, pertanto il professor Feinberg e i colleghi hanno potuto osservare l'impatto diretto della pandemia.

I ricercatori hanno scoperto che i genitori avevano probabilità 2,4 volte superiori di riportare livelli elevati di depressione “clinicamente significativi” durante la pandemia rispetto al periodo pre-pandemico. Inoltre avevano anche una probabilità da 2,5 a 4 volte superiore di segnalare problemi di esternalizzazione (come comportamenti aggressivi) e interiorizzazione (come ansia e depressione) nei propri figli. I disturbi erano talmente diffusi e radicati da dover necessitare di un aiuto professionale per essere superati. Il professor Feinberg e i colleghi si sono detti “scioccati” dall'entità del cambiamento indotto dalla pandemia. “Le dimensioni di questi cambiamenti sono considerate molto grandi nel nostro campo e si osservano raramente. Abbiamo visto non solo cambiamenti generali, ma un maggior numero di genitori e bambini che rientravano nel range clinico per la depressione e per i problemi comportamentali, il che significa che probabilmente stavano lottando con un disturbo diagnosticabile e che avrebbero tratto beneficio da un trattamento”, ha specificato il professor Feinberg in un comunicato stampa.

In molti casi la pandemia ha provocato “rotture” tra i genitori e ciò ha avuto un ulteriore effetto negativo sui figli, che hanno portato a un aumento della conflittualità e relazioni familiari più ostili. Secondo gli autori dello studio, analizzare queste dinamiche può portare a percorsi che potranno aiutare le famiglie anche in futuro, innanzi ai disastri scatenati dai cambiamenti climatici o a nuove, potenziali pandemie. I dettagli della ricerca “Impact of the COVID‐19 Pandemic on Parent, Child, and Family Functioning” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica specializzata Family Process.

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