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La malattia di Joker esiste davvero: cos’è la sindrome pseudobulbare, sintomi e cura

La sindrome pseudobulbare è una condizione causata da lesioni o patologie neurologiche ed è caratterizzata da risate e pianti incontrollabili, che hanno un impatto devastante sulla qualità della vita di chi ne soffre. Spesso, infatti, i pazienti tendono all’isolamento sociale, all’ansia e alla depressione. È la malattia di cui soffre il personaggio di Arthur Fleck, interpretato nel film “Joker” da Joaquin Phoenix.
A cura di Andrea Centini
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Guardando al cinema la magistrale interpretazione di Joaquin Phoenix calato nei panni del Joker, più o meno tutti si sono chiesti se la patologia caratterizzata dalle risa incontrollate di Arthur Fleck esista nella realtà o meno. Ebbene, c'è una condizione realmente esistente chiamata sindrome pseudobulbare che si manifesta proprio con risate ma anche e soprattutto pianti fuori controllo. I secondi molto spesso seguono le prime. Gli episodi possono manifestarsi in contesti del tutto inappropriati, come ben dimostra la pellicola di Todd Phillips, oppure esasperare una reazione che normalmente sarebbe un leggero sorriso, o magari un sottile velo di tristezza.

Cos'è la sindrome pseudobulbare

La sindrome pseudobulbare è una condizione comune a molti disturbi neurologici ed è caratterizzata da esplosioni di pianto o risa totalmente incontrollate. Normalmente si manifesta in persone con una lesione o una malattia neurologica che vanno a intaccare la porzione del cervello deputata al controllo delle emozioni. In parole semplici, la sindrome pseudobulbare non influenza il modo di provare emozioni, ma come queste ultime vengono espresse. Oltre a risate e pianti incontrollabili, i pazienti affetti dalla condizione talvolta presentano difficoltà nella masticazione e nella deglutizione, oltre che nella coordinazione della lingua.

Le cause della sindrome pseudobulbare

Tra le principali cause della sindrome pseudobulbare, come indicato, vi sono lesioni o diverse malattie neurologiche. Un forte trauma cranico scaturito da una caduta, o magari in seguito a un incidente automobilistico, possono innescarla. Tra le malattie, come riportato dalla Mayo Clinic di Cleveland, si segnalano l'ictus, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), la sclerosi multipla (SM) e patologie neurodegenerative alla stregua del morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson. Tra le altre cause scatenanti note vi sono anche tumori maligni, paralisi sopranucleare progressiva, malattie metaboliche e altro ancora.

Le complicazioni della sindrome pseudobulbare

Al di là delle cause alla base della sindrome pseudobulbare, che possono aggravarsi e portare fino alla morte del paziente, la condizione determina spesso un forte imbarazzo in chi ne è affetto e può avere un impatto catastrofico sulla qualità della vita. Chi ne soffre tende a isolarsi e ad essere stigmatizzato, e ciò porta spesso all'ansia e alla depressione, con l'interruzione di rapporti di lavoro e legami affettivi. Poiché il pianto si manifesta con maggiore frequenza delle risate, la condizione viene talvolta scambiata per depressione, ma a differenza di quest'ultima non è caratterizzata da disturbi del sonno o da perdita dell'appetito, e soprattutto gli episodi hanno una breve durata.

Come si cura la sindrome pseudobulbare

Farmaci antidepressivi come quelli triciclici (TCA) e gli inibitori selettivi della serotonina (SSRI) possono essere molto efficaci nel ridurre il numero di manifestazioni incontrollabili della sindrome pseudobulbare. C'è inoltre un farmaco specificatamente approvato per la condizione dalla Food and Drug Administration americana, l'ente statunitense che si occupa di regolamentare farmaci e terapie sperimentali. si tratta del destrometorfano bromidrato – chinidina solfato (Nuedexta). Studi clinici hanno dimostrato che ha la capacità di dimezzare il numero di episodi di pianto e risate incontrollate.

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