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La maggior parte dei bambini con sindrome infiammatoria post-Covid guarisce entro 6 mesi

Lo indicano i dati di un nuovo studio che ha valutato i postumi dell’infezione da coronavirus in un gruppo di bambini ricoverati nel Regno Unito con MIS-C: “Nonostante la gravità della malattia iniziale, sono state osservate poche conseguenze a lungo termine, tra cui debolezza muscolare, ansia e instabilità emotiva”.
A cura di Valeria Aiello
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La maggior parte dei bambini colpiti dalla grave condizione associata all’infezione da coronavirus, nota come sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-C), guarisce entro 6 mesi, anche se in alcuni casi il recupero ha richiesto riabilitazione fisica o supporto neuro-psicologico. Lo indicano i dati di un nuovo studio pubblicato sulla rivista The Lancet Child & Adolescent Health che valutato i postumi di Covid-19 in un gruppo di 46 bambini (età media 10 anni) ricoverati presso il Great Ormond Street Hospital di Londra tra il 4 aprile e il 1° settembre 2020.

I postumi di Covid-19 nei bambini

I piccoli pazienti (30 bambini e 16 bambine) appartenevano per l’80% a gruppi etnici minoritari (principalmente afro-caraibici e asiatici) e otto soffrivano di patologie preesistenti (quattro presentavano disturbi dello spettro autistico, due erano affetti da anemia falciforme, uno da diabete di tipo 1 e uno da spina bifida; un paziente aveva sia autismo che anemia falciforme).

Nella maggior parte dei casi, indicano i risultati dello studio, i bambini hanno sperimentato un significativo coinvolgimento multiorgano durante le prime fasi della MIS-C – compresi disturbi gastrointestinali (98%), neurologici (52%) e cardiaci (33%) – che per lo più si è risolto entro 6 mesi dalla dimissione dall’ospedale. “Nonostante la grave malattia iniziale – osservano i ricercatori – sono state osservate poche sequele organo-specifiche a 6 mesi. Le più comuni includevano debolezza muscolare, problemi neurologici, ansia e instabilità emotiva”.

Tutti i bambini (tranne uno) sono tornati a scuola in presenza o attraverso la didattica online, sebbene alcuni abbiano continuato a mostrare stanchezza persistente, difficoltà di esercizio ed effetti sulla salute mentale. “I livelli di affaticamento e debolezza riscontrati a sei mesi sono preoccupanti e richiedono un attento monitoraggio – ha spiegato la dottoressa Katyn Moshal del Dipartimento di Malattie Infettive Pediatriche del GOSH e autrice corrispondente dello studio – . È però difficile determinare se questa condizione sia causata direttamente dalla MIS-C o se sia il risultato dell’abbandono delle attività della vita quotidiana dei bambini che la pandemia di Covid-19 ha provocato su scala più ampia. Pertanto, è fondamentale continuare a monitorare queste condizioni mentre si allentano le misure di allontanamento sociale e i bambini tornano a frequentare la scuola e a routine più attive”.

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