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La genetica collega l’obesità a un più alto rischio di artrite reumatoide

L’analisi dei dati genetici di oltre 850mila persone di origine europea ha evidenziato un aumento del rischio di artrite reumatoide nei soggetti con componenti genetiche legate all’obesità: “Risultati che evidenziano un ruolo importante nello sviluppo patologico della malattia”.
A cura di Valeria Aiello
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I risultati di una recente analisi genetica, pubblicati sulla rivista Arthritis & Rheumatology, evidenziano un collegamento tra obesità e artrite reumatoide, la più severa delle tra le malattie infiammatorie osteoarticolari in termini di danno strutturale delle articolazioni e complicanze extra-articolari.

La genetica collega l'obesità all'artrite reumatoide

Le cause dell’artrite reumatoide non sono ancora completamente conosciute e le ricerche finora condotte hanno individuato fattori di rischio ambientali e genetici nella patogenesi della malattia. Mentre i primi, come l’esposizione al fumo di sigaretta, fattori alimentari e ormonali o agenti di natura infettiva, possono risultare difficili da individuare, le componenti genetiche vengono analizzate mediante strumenti statistici i cui risultati sono meno suscettibili a interferenze causali.

In tal senso, per verificare l’associazione tra i tratti collegati all’obesità e il rischio di sviluppare questa grave patologia, i ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma (Svezia) e della Harvard University di Boston (Usa) hanno condotto uno studio sulla base dei dati genetici dell’intero genoma di oltre 850mila persone di origine europea, tenendo conto dell’indice di massa corporea (BMI) e del rapporto vita-fianchi (WHR).

L’analisi ha evidenziato un aumento del rischio di artrite reumatoide nei soggetti in cui si prevedeva un indice di massa corporea più alto a fronte della predisposizione genetica dell’individuo, indipendentemente dal genere maschile o femminile. “Questi risultati – spiegano gli studiosi – evidenziano un ruolo importante dell’obesità nello sviluppo patologico dell’artrite reumatoide oltre a fornire una potenziale strategia preventiva attuabile”.

I ricercatori non hanno però fornito una spiegazione dei meccanismi biologici sottostanti, ovvero su quali ragioni si basano i loro risultati. “Tre grandi meta-analisi longitudinali hanno dimostrato congiuntamente che un indice di massa corporea più elevato può essere associato in modo significativo a un aumento del rischio del 3-12% di artrite reumatoide e, oltre all’indice di massa corporea, è stato suggerito che l’obesità addominale possa servire come indicatore del rischio – si legge nello studio – . I nostri risultati indicano una correlazione genetica locale significativa in diverse regioni del cromosoma 6, mostrando una base genetica condivisa. Tuttavia sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere i meccanismi biologici di questa associazione e capire come l’obesità possa influenzare la prognosi della malattia”.

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