La gamba bionica che legge nel pensiero
Sue Sandars, cinquantunenne di Blockley nel Gloucestershire, Regno Unito, non aveva raccolto i segni di un ictus che l'avrebbe costretta di lì a breve su una sedia a rotelle. L'evento drammatico è avvenuto nel 2010, quando all'incapacità di digitare sulla tastiera è seguita una forte emicrania contro la quale ha preso degli antidolorifici. Quando alle 2 del mattino si è alzata per andare in bagno, l'ictus l'ha colpita facendola svenire. Il marito l'ha trovata per terra e ha chiamato immediatamente i soccorsi. E' seguito un ricovero all'ospedale e una riabilitazione che però non ha potuto fare nulla per la sua gamba sinistra, la cui zona motoria del cervello è stata irrimediabilmente danneggiata. Poi la speranza è venuta da un supporto del tutto inatteso.
Si tratta di una gamba bionica che si compone ma di un esoscheletro capace di integrare la pressione di fasce muscolari parzialmente assenti e, soprattutto, capace di "prevedere" il movimento desiderato. Al di là dell'esoscheletro, infatti, il supporto si basa anche su un plantare che riesce ad interpretare, in base alle pressioni esercitate dal piede, il movimento nel quale ci si sta impegnando. In base a questa lettura viene attivato l'esoscheletro così come desiderato dal soggetto. A testimoniare il buon funzionamento della macchina ci pensa Sandars: "la gamba è incredibile. Ci sono piccoli elettrodi che vanno nella soletta del mio trainer e, quando comincio a spostare un pochino, stimola la gamba bionica a muoversi, togliendo parzialmente lo sforzo necessario per camminare o stare in piedi. Reagisce a quello che faccio, quasi calibrando lo sforzo che sto facendo io. L'ho usato per solo due o tre mesi, ma posso già notare la differenza".
La macchina è stata prestata da Dan Fivey, inventore della AlterG, che ora attende un riscontro sul supporto per poter valutare eventuali modifiche. La signora Sandars, che è tornata al suo lavoro di presentatrice di televendite, ha assicurato sentire già la differenza e si è detta fiduciosa di poter abbandonare la sedia a rotelle. "Il mio mantra nella vita – ha riferito la donna – è che ho baciato la morte, ma è ora che sto abbracciando la vita. Se non avessi tale determinazione non sarei mai arrivata al punto in cui mi trovo ora".