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La finta carne di pollo dal pisello: cos’è la soluzione perfetta per i flexitariani e chi sono

Gli scienziati hanno creato un nuovo alimento perfetto per vegetariani e vegani, ma soprattutto per flexitariani, cioè tutto coloro che stanno riducendo il consumo di carne e derivati senza eliminarli: è il finto pollo vegano nato dal pisello. Vediamo insieme cos’è il ‘planted.chicken’ e perché è perfetto per l’ambiente.
A cura di Zeina Ayache
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Credit: Planted / ETH Zurich
Credit: Planted / ETH Zurich

Una finta carne che sembra e sa di pollo ma che in realtà è un derivato di una pianta di piselli è la nuova creazione vegana ed ecosostenibile a cui stanno lavorando gli esperti che puntano ad una clientela non necessariamente vegetariana o vegana, ma anche solo flexitariana. Vediamo insieme cos’è questa finta carne di pollo e chi sono i flexitariani.

Carne di pollo finta e vegana. Lukas Böni, scienziato esperto in alimentazione, racconta di aver realizzato, insieme ai colleghi Pascal Bieri e Eric Stirnemann, un’alternativa vegana e sostenibile alla carne di pollo a cui ha iniziato a lavorare un anno e mezzo fa e che si chiama ‘planted.chicken’. Questa finta carne assomiglia visivamente e a livello di sapore a quella dei polli, con la differenza che inquina molto meno. Quindi non ha solo un valore ideologico, ma anche ecologico. Perché?

Perché la finta carne di pollo vegana è ecologica. Gli esperti spiegano  che il mercato della carne è responsabile del 18% dei gas serra emessi e che sono la causa del riscaldamento globale. Questo mercato ha bisogno di grandi quantità di terra, di fertilizzanti e di antibiotici per funzionare: territori per allevamenti e agricoltura per il cibo degli animali allevati, fertilizzati per le coltivazioni di alimenti per animali allevati e antibiotici per mantenere in salute gli animali negli allevamenti dove sono a rischio infezioni e malattie. La ‘planted.chicken’ diversamente richiede solo i territori da coltivare con le piante di piselli che vengono trasformati in farina alla quale si aggiunge un po’ d’acqua. L’impasto che ne nesce viene dunque pressato attraverso uno speciale macchinario che gli da la struttura fibrosa che ricorda quella del pollo e cotto. Tutto il processo dunque non implica l’utilizzo di additivi o sostanze chimiche e permette di risparmiare due terzi dei gas serra e dello sfruttamento del terreno e la metà dell’energia rispetto a quanto richiesto dal mercato della carne per produrre la stessa quantità di prodotto: senza contare l’assenza di antibiotici, ormoni e colesterolo, oltre che l’azzeramento della sofferenza animale.

Un cibo per flexitariani. La finta carne di pollo nata dal pisello è solo uno degli ultimi prodotti che si inseriscono sul mercato come sostituti della carne e non sono necessariamente per i vegetariani e i vegani. Sono sempre di più le persone che hanno scelto di ridurre il consumo della carne e dei derivati, non per questo azzerandolo, si tratta dei flexitariani.

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