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La Colombia dalla parte di animali e natura con la più grande area protetta tropicale

Il parco nazionale Serranía de Chiribiquete, nel cuore dell’Amazzonia colombiana, è oggi la più grande area a protezione della foresta pluviale tropicale del mondo: i suoi 4,3 milioni di ettari sono la ‘casa’ di migliaia di specie animali, molte a rischio estinzione, come il giaguaro, e di ecosistemi fondamentali per la sopravvivenza del Pianeta.
A cura di Zeina Ayache
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Il parco nazionale Serranía de Chiribiquete che ospita decine di specie animali a rischio estinzione è diventato il più grande al mondo a protezione della foresta pluviale tropicale. Stiamo parlando di 4,3 milioni di ettari di territorio dichiarato anche patrimonio mondiale dell'UNESCO che, oltre ad avere un enorme valore ambientale, culturale e sociale, rappresenta una speranza per chi si impegna ogni giorno per proteggere il Pianeta dalla mano distruttiva dell'uomo.

Il più grande del mondo. Si trova nel cuore dell'Amazzonia colombiana e, con i suoi 4,3 milioni di ettari, è considerato il più grande parco nazionale al mondo a protezione della foresta pluviale tropicale. Come fa sapere il WWF, si tratta di un obiettivo raggiunto che segna “il culmine di decenni di sforzi da parte delle organizzazioni e delle autorità colombiane e l'allargamento è il risultato di un'alleanza per la conservazione di nuove aree protette in Colombia”.

L'importanza dell'Amazzonia. Forse per noi che siamo così distanti, il problema della deforestazione dell'Amazzonia può sembrarci irrilevante, in realtà la distruzione del polmone del mondo rappresenta un vero e proprio problema per la nostra sopravvivenza, oltre che per quella delle molte specie animali che popolano il territorio. “L'Amazzonia è una delle 11 regioni al mondo a maggior rischio di deforestazione. Le stime del WWF mostrano che oltre un quarto dell'Amazzonia sarà perso entro il 2030 se continuerà l'attuale trend di deforestazione ", afferma Alistair Monument, WWF Global Forest Practice Leader. Gli ecosistemi che Chiribiquete infatti hanno un valore d”biologico, culturale, idrologico e archeologico – spiegano dal WWF – È anche di vitale importanza per i gruppi indigeni, alcuni dei quali sono ancora oggi sconosciuti o vivono in isolamento volontario”.

Chi vive nel parco. Il parco, oltre ad essere la dimostra di una ricchissima flora fondamentale per la regolazione delle temperature del nostro Pianeta, è anche la casa di migliaia di specie animali, tra questa decine a rischio estizione: il tapiro di pianura, la lontra gigante, il formichiere gigante, la scimmia lanosa colombiana e il giaguaro.

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