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La cocaina può peggiorare il disturbo bipolare, ma non lo innesca: cosa dicono gli esperti

La cocaina non è causa del disturbo bipolare o psicosi maniaco-depressiva, ma può scatenare un episodio e aggravare sensibilmente la condizione di un paziente che è affetto dal disturbo psichiatrico. L’abuso della sostanza stupefacente e la malattia mentale hanno una sintomatologia molto simile e spesso, come sottolineano gli psichiatri del The Recovery Village, i pazienti sono erroneamente portati a pensare che sia proprio la cocaina a innescarla.
A cura di Andrea Centini
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Le sostanze stupefacenti e i disturbi psichiatrici molto spesso sono fortemente associati, come dimostra il caso di Sara Tommasi. Droghe come la cocaina, tuttavia, non possono innescare il disturbo bipolare, ma possono aggravare la situazione o catalizzare un evento in un paziente che già soffre della diffusa sindrome psichiatrica, caratterizzata dall'alternanza di periodi di depressione a cosiddetti episodi maniacali. Lo indicano gli psichiatri di The Recovery Village, un'associazione di specialisti che si occupa di patologie mentali e trattamento degli abusi di sostanze in tutti gli Stati Uniti. Droghe come la cocaina e gli allucinogeni possono dar vita a sintomi psicotici molto simili a quelli sperimentati da un paziente con disturbo bipolare e schizofrenia.

Ciò che la cocaina può provocare è una condizione nota come psicosi indotta da sostanze stupefacenti/stimolanti, che oltre ad allucinazioni visive e “distorsioni della realtà”, è caratterizzata da cambiamenti nelle emozioni, mancanza di motivazione e disinteresse verso le relazioni sociali nella fase post-euforica. Paradossalmente i pazienti colpiti da disturbo bipolare, una condizione nota anche come psicosi maniaco-depressiva, sono tra i maggiori fruitori di sostanze stupefacenti. Spesso abusano di cocaina proprio per contrastare la fase depressiva del disturbo bipolare. L'iniezione di fiducia, la scarica di energia e la maggior fiducia in se stessi che questa sostanza può determinare dopo l'assunzione, sono seguiti da ansia e depressione quando iniziano a scemarne gli effetti. Si determina così un saliscendi di emozioni e sensazioni, alti e bassi del tutto assimilabili al disturbo psichiatrico, che laddove presente viene profondamente esacerbato. La cocaina, in parole semplici, può “mascherare” la patologia e rendere estremamente più complicata l'adesione alla terapia, quando se ne sta seguendo una. Ecco perché gli psichiatri parlano spesso di doppia diagnosi, quando sussiste un quadro di abuso di sostanze e disturbi psichiatrici che sono in qualche modo permeabili tra loro.

Tra gli altri sintomi condivisi tra uso di cocaina e disturbo bipolare vi sono pensieri disorganizzati; pensieri di suicidio; insonnia; aumento del desiderio sessuale; aggressività; irritabilità; ottimismo; prontezza mentale; sicurezza in sé stessi e un maggior grado di incoscienza. Durante la fase psicotica, un paziente affetto da disturbo bipolare, sotto la spinta della maggiore energia che sperimenta, può ad esempio licenziarsi da lavoro per inseguire un sogno nel cassetto o spendere una grande somma di denaro per un acquisto che in teoria dovrebbe renderlo felice (ad esempio un bene di lusso come un'auto costosa). A questa fase psicotica fa da contraltare quella depressiva, nella quale si sprofonda in un drastico cambio d'umore, e ci si pente amaramente delle scelte intraprese nell'altra fase. Questa dicotomia può presentarsi dopo giorni, settimane o mesi, a seconda del singolo caso, e come indicato il paziente che ne soffre può abusare di sostanze come la cocaina per provare a contrastare la negatività del “crollo”, peggiorando solo la situazione, dato che il presunto beneficio iniziale determina cadute ancora peggiori e a stretto giro.

Poiché sussiste questa incredibile somiglianza sintomatologica tra il consumo di cocaina e il disturbo bipolare, chi utilizza la sostanza stupefacente può dunque credere erroneamente che sia stata proprio quest'ultima ad avviare il disturbo, come specificato sul portale di The Recovery Village.

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