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La Cina alla conquista del “lato oscuro” della Luna: al via la missione Chang’E-4

A cinque anni di distanza dalla missione Chang’E-3 la Cina è pronta a tornare sulla Luna, e lo farà in grande stile sbarcando sul lato oscuro del satellite con due mezzi robotici. Tra i vari esperimenti scientifici a bordo c’è anche una biosfera che contiene semi di patata e di altre piante, oltre che alcune uova di bachi da seta.
A cura di Andrea Centini
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La faccia nascosta della Luna. Credit: NASA/Apollo
La faccia nascosta della Luna. Credit: NASA/Apollo

Attorno alle 19:30 ora italiana di venerdì 7 dicembre prenderà ufficialmente il via la fase operativa della missione cinese Chang'E-4, volta a conquistare il "lato oscuro" della Luna, cioè quello non visibile dalla Terra. Il razzo lanciatore dell'agenzia spaziale cinese (CNSA) porterà in orbita due mezzi robotici, un lander e un rover, che se tutto andrà bene tra 27 giorni si adageranno all'interno del cratere Von Karman. Il luogo dell'allunaggio è sito nel bacino Polo Sud-Aitken, a sua volta un gigantesco cratere meteoritico con diametro di ben 2.500 km.

Gli obiettivi scientifici della missione cinese sono molteplici; spaziano dallo studio della topografia lunare all'analisi della composizione mineralogica, fino alla coltivazione di diversi tipi di piante. A bordo dei robot infatti è stata installata una piccola biosfera con semi di patata, Arabidopsis (uno dei modelli biologici più utilizzati nei laboratori di tutto il mondo) e una pianta da fiore. Ad accompagnarli ci sono anche alcune uova di baco da seta, che se tutto andrà come previsto dovrebbero schiudersi.

Il lander e il rover della missione Chang'E-4 sono un'evoluzione di quelli impiegati nella precedente Chang'E-3, avviata nel 2013. Tra gli strumenti in dote del lander ci sono la Landing Camera (LCAM), la Terrain Camera (TCAM) e lo spettrometro a bassa frequenza (LFS), mentre sul rover ci sono la Camera panoramica (PCAM), il Lunar Penetrating Radar (LPR) e uno spettrometro che opera nel visibile e nel vicino all'infrarosso (VNIS). A questi si aggiungono altri tre strumenti sviluppati in cooperazione con Germania, Paesi Bassi e Svezia: sono il Lunar Lander Neutrons and Dosimetry (LND) sul lander; l'Advanced Small Analyzer for Neutrals(ASAN) sul rover; e il Netherlands-China Low-Frequency Explorer (NCLE) nel satellite che permetterà lo scambio di dati tra i robot e la Terra. Insomma, si tratta di uno spiegamento di forze non indifferente, che potrebbe fornirci preziose informazioni – oltre che foto spettacolari – sulla faccia nascosta della Luna, che non possiamo vedere a causa della rotazione sincrona con la Terra. I dettagli sugli obiettivi della missione sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Planetary and Space Science.

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