L’uomo di 5.000 anni fa indossava il perizoma, e non solo
Sono sempre meno i misteri che ruotano intorno ad Ötzi, l'Uomo venuto dal Ghiaccio scoperto nel 1991 sulla Alpi Venoste e datato 3.300/3.100 a.C. (età del rame). I ricercatori dell'Istituto per le Mummie e l'Iceman dell'EURAC fanno infatti sapere di aver ottenuto nuovi risultati dalle ricerche genetiche effettuate sui vestiti e sull'attrezzatura del reperto archeologico che fa luce anche sul processo di domesticazione di alcuni animali. Come spiegato dagli stessi ricercatori, negli ultimi 25 anni diversi sono stati i tentativi volti a comprendere da quali specie animali provenisse la pelle utilizzata da Ötzi.
Per capirlo, gli scienziati sono partiti dall'analisi dei peptidi (PMFS) per determinare la quantità di cheratina e collagene utili a comprendere la specie di provenienza, successivamente sono state compiute le prime analisi genetiche dal DNA mitocondriale. I dati raccolti hanno permesso di comprendere che:
- la faretra non è di camoscio, come si pensava, ma di pelliccia o pelle di capriolo. Anche se Frank Maixner, ricercatore, sostiene che il dato riguarda il campione prelevato e non l'intero attrezzo (non a disposizione)
- il perizoma non è di capra, ma di pecora
- il laccio delle scarpe è di pelle bovina
Tra gli altri indumenti ritrovati ci sono anche:
- la sopraveste, in capra domestica con chiari segni di raschiatura utili alla pulitura delle pelli
- il berretto in pelliccia d'orso bruno proveniente dall'Europa occidentale
- i gambali in pelliccia di capra domestica cucite con il tendine animali, raggiungevano cosce e polpacci
- le scarpe, suddivise in parte interna (in pelle) ed esterna (in tomaia)
- il marsupio in pelle di vitello
Quanto alle ultime novità su Ötzi, i recenti studi hanno scoperto tracce di Helicobacter pylori nel suo stomaco e questo fa supporre che potesse soffrire di ulcere o gastriti. Inoltre l'Uomo venuto dal ghiaccio sembrerebbe essere l'essere umano tatuato più antico a noi noto.
[Foto di Istituto per le Mummie e l'Iceman dell'EURAC]