L’ora della Terra è sabato 31 marzo
Un futuro sostenibile è possibile, grazie all'impegno e alla volontà di ciascuno, partendo da istituzioni ed imprese, arrivando fino ai singoli cittadini: è il messaggio dell'iniziativa “L'Ora della Terra” che vedrà spegnere le luci elettriche di monumenti e luoghi rappresentativi in moltissime città del mondo nella serata di sabato 31 marzo tra le ore 20.30 e le ore 21.30. Obiettivo del WWF, che promuove la manifestazione giunta ormai alla sua quinta edizione, è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di intraprendere una dura battaglia contro lo spreco delle risorse e contro il cambiamento climatico, invitando tutti a partecipare all'ora di buio.
Partita nel 2007 dalla sola città di Sidney, L'Ora della Terra è diventato un vero e proprio fenomeno globale nel 2011 quando, grazie alla diffusione di informazioni tramite social network, è arrivata a coinvolgere 5200 città in 135 nazioni di tutto il mondo: luci spente per il Big Ben di Londra e per la Tour Eiffel, per il Cristo Redentore di Rio e per il Ponte sul Bosforo, per il grattacielo più alto di Pechino e per le Cascate Vittoria. Testimonial d'eccezione, per l'Italia, sarà l'étoile Roberto Bolle che spegnerà la prima luce d'Italia, quella di Castel Sant'Angelo, sancendo l'inizio dei sessanta minuti che vedranno al buio, tra gli altri, la Cupola di San Pietro, il Teatro alla Scala di Milano, il Maschio Angioino a Napoli, la Mole Antonelliana a Torino, la Valle dei Templi di Agrigento, la Torre di Pisa, Piazza San Marco a Venezia, Palazzo Vecchio a Firenze, i Sassi di Matera, l'Acquario di Genova e alcuni tra i beni del FAI.
Sempre a Roma, il primo eco-spettacolo del mondo in cui l'energia elettrica che illuminerà il palco e che farà suonare i Tête des Bois, con ospiti Elisa e Niccolò Fabi, verrà generata da 128 pedalatori volontari "arruolati" nel giro di pochi giorni grazie ad internet. Un gesto simbolico di quella che vorrebbe essere «una chiamata all'azione per il Pianeta» per dirla con le parole del direttore generale del WWF Adriano Paolella che ha ricordato come «di fronte alla minaccia dei cambiamenti climatici serve una mobilitazione straordinaria di tutti gli abitanti della Terra, ripensando il proprio stile di vita». Trasformazioni e cambiamenti nelle abitudini in fatto di energia che, presto o tardi, si renderanno necessarie per tutti, in vista dell'aumento di una popolazione che ha già sfondato il tetto sei sette miliardi e si avvia rapidamente a diventare ancor più numerosa, contendendosi quelle risorse energetiche che, un giorno, potrebbero essere sempre più scarse; mentre la minaccia del riscaldamento globale continua a preoccupare moltissimi scienziati di tutto il mondo.