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L’isola “perduta” della battaglia delle Arginuse è stata ritrovata

Un gruppo di archeologi sostiene di aver individuato il punto esatto in cui sorgeva l’antica Kane.
A cura di Nadia Vitali
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Gli archeologi al lavoro (Fotografia dell'Istituto Archeologico Tedesco di Istanbul)
Gli archeologi al lavoro (Fotografia dell'Istituto Archeologico Tedesco di Istanbul)

Assistette alla sconfitta di Sparta, schiacciata dalla supremazia ateniese in una battaglia navale consumatasi nel 406 a. C., quando la guerra del Peloponneso era ormai alle ultime, drammatiche battute: la città di Kane viene nominata nel resoconto della battaglia delle Arginuse a causa della sua prossimità allo stretto di Lesbo, dove andò in scena la battaglia.

Tre isole, le Arginuse, a fare da sfondo alla battaglia, secondo le fonti del tempo: due di esse sono note (oggi con altri nomi) e si trovano poco al largo delle coste turche, ma la terza? La terza, dove si trovava il villaggio di Kane, non esiste più, o meglio, è diventata una penisola: gli archeologi dell'istituto tedesco di archeologia ad Istanbul hanno lavorato sulla stratigrafia individuando una grande quantità di sedimenti che si sarebbero depositati in età medioevale, fino ad unire l'isola alla terra ferma. Tale considerazione è stata corroborata dalla scoperta dei resti di un'antica baia sommersa e di antichi frammenti di ceramica che suggeriscono che la regione doveva essere tappa di una rotta commerciale: un porto di età ellenistica che serviva quella che un tempo fu una terra interamente circondata dal mare.

Cosa abbia causato il riempimento dello stretto canale che la separava dalla terra non è chiaro: un terremoto, forse, o anche effetti sull'ambiente legati all'attività agricola. Quel che è noto, però, è che il piccolo villaggio di Kane aveva un'importanza strategica per le comunicazioni e gli scambi in ragione della sua posizione privilegiata, nel mare Egeo.

E sicuramente, nel 406 a. C., vide la flotta ateniese vincere sul nemico spartano per poi essere travolta, comunque, da un tremendo destino: fu impossibile, infatti, recuperare i sopravvissuti che galleggiavano fuori alle Arginuse in attesa di soccorso sulle navi danneggiate. Soldati e marinai morirono annegati, gli strateghi (quelli che tornarono in patria) furono processati e condannati.

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