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L’inquinamento può causare infertilità maschile?

Come il fattori ambientali influiscono sulla demografia: i risultati di uno studio “shock” italiano sull’area metropolitana di Napoli.
A cura di Redazione Scienze
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L'inquinamento fa male al Pianeta e fa male anche a noi, che non siamo altro che una minuscola frazione di questo enorme organismo che è la Terra, sempre più sofferente a causa dell'impatto antropico a qualunque livello. In particolare, secondo un lavoro presentato oggi a Cagliari durante la conferenza dedicata alla Geologia Medica nell'ambito della Settimana del Pianeta Terra, l'inquinamento causerebbe gravi problemi alla fertilità maschile: nelle aree ad alta concentrazione di metalli pesanti, infatti, sarebbe stato riscontrato un tasso di sterilità maschile elevato. Queste le conclusioni di uno studio pilota curato dal geochimico Domenico Cicchella dell’università del Sannio assieme alla collega Lucia Giaccio e a Benedetto De Vivo, Michele De Rosa e Gaetano Lombardi dell'Università Federico II di Napoli; gli autori hanno reso pubblici i risultati delle proprie ricerche sul Journal of Geochemical Exploration.

Danni da piombo ed antimonio

Titolo della giornata tenutasi a Cagliari è stato «La Geologia Medica in Italia: effetti dell’approccio multidisciplinare»: in effetti, il lavoro ha visto all'opera medici, geochimici e biologici, nel tentativo di stabilire un nesso tra la presenza di grandi quantità di metalli pesanti e l'infertilità maschile. L'area esaminata è stata quella della provincia di Napoli, attraverso esami condotti su 600 individui selezionati da un campione composto da 1.237 persone: tutti uomini, naturalmente, i quali si erano rivolti al Laboratorio di Andrologia dell'università partenopea per problemi di fertilità. I dati ricavati dalle analisi del liquido seminale sono stati poi confrontati con quelli relativi alla distribuzione geochimica dei metalli pesanti nei suoli dei territori di provenienza delle persone. Ne sarebbe emersa una evidente e forte correlazione tra concentrazioni fuori norma di antimonio e piombo e una scarsa qualità dello sperma: che, detto in altre parole, significa che gli uomini che vivono nelle zone dove maggiormente contaminate da questi elementi hanno un liquido seminale peggiore. Anche mercurio e zinco giocherebbero il loro ruolo, pur mostrando un legame più debole con l'infertilità maschile.

La conferma di un sospetto?

Negli ultimi anni il fenomeno dell'aumento dell'incidenza dell'infertilità maschile è stato osservato in diversi luoghi e divenuto tema di letteratura scientifica internazionale. Comprensibilmente il dibattito sulle sue cause è ancora aperto, anche se molti esperti hanno già avanzato l'ipotesi che l'esposizione all'inquinamento ambientale possa causare un declino nella qualità del liquido seminale maschile. Il professor Cicchella ha spiegato come uno studio del genere abbia la particolarità di analizzare gli effetti dell'esposizione a piccole quantità di metalli in maniera, però, prolungata nel tempo e praticamente costante: i lavori sull'argomento curati in precedenza, infatti, avevano soprattutto cercato tale correlazione negli uomini che avevano a che fare con significative quantità di metalli pesanti sul proprio posto di lavoro. Verificare come sia lo stesso inquinamento delle aree urbane a creare problemi alla fertilità maschile è un discorso diverso e che, di conseguenza, può estendersi a chiunque viva nelle zone a rischio.

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