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L’Europa osserva i cieli per scongiurare i pericoli provenienti dallo Spazio

Nasce a Frascati, vicino Roma, il centro europeo di coordinamento per l’osservazione e la mappatura dei NEO, i corpi vicini alla Terra che possono costituire un rischio per la vita dell’uomo.
A cura di Francesco Cirillo
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Prevenire, monitorare ed, eventualmente, agire tempestivamente per salvare le popolazioni in pericolo. Questo, in estrema sintesi, l'obiettivo dichiarato del centro di Coordinamento per gli Oggetti Vicini alla Terra o Neo-Cc (Near Earth Object Coordination Centre) del programma Space Situational Awareness (Ssa) dell'Esa (Agenzia spaziale europea) inaugurato questo pomeriggio nella sede dell'Agenzia spaziale europea di Frascati, vicino Roma, e che servirà come punto centrale di accesso ad una rete europea di sorgenti di dati Neo e di fornitori di informazioni attualmente in corso di istituzione sotto il Programma Ssa dell'Esa.

L'iniziativa, nata formalmente nel 2008 e divenuta operativa l'anno successivo, è ritenuta dai vertici dell'Esa di grande importanza perché tali oggetti, ovvero asteroidi e comete, rappresentano una minaccia costante per la vita sul nostro pianeta data la loro potenziale energia distruttiva. Basti ricordare quanto avvenuto lo scorso 15 gennaio in Russia, nella cittadina di Chelyabinsk, dove un asteroide – di circa 20 metri di diametro –, si è frantumato nei cieli della Russia centrale liberando un'energia pari a 20-30 volte quella della bomba atomica di Hiroshima che ha provocato numerosi feriti e ha distrutto abitazioni e strutture civili.

Secondo i dati più recenti forniti dalle agenzie spaziali di tutto il mondo e che da anni collaborano attivamente nel monitoraggio del cielo, sono circa 600mila i Neo presenti nel nostro sistema solare di cui circa 10mila possono essere considerati un possibile pericolo per la Terra. "L'obiettivo principale della programma Ssa – si legge in una nota dell'Esa –, è quello di rendere l'Europa capace di osservare e trovare autonomamente questi oggetti, prevedere le loro traiettorie e intervenire al fine di evitare e minimizzare i rischi per le persone e le cose”.

Il centro di coordinamento, dunque, funzionerà come collettore delle osservazioni, portate avanti sia da astronomi professionisti che da amatori, creando una sorta di database costantemente aggiornato su cosa ci circonda e come si muove attorno a noi. Tali dati, inoltre, verranno analizzati in tempo reale dagli scienziati in servizio nella struttura di Frascati al fine di allertare, in caso di pericolo, le autorità dei paesi potenzialmente minacciati d'impatto. Thomas Reiter, Direttore Esa dei Voli Abitati e delle Operazioni, ha affermato ai microfoni di Fanpage.it che

È bene sottolineare che questa struttura nasce per monitorare la situazione. Saranno poi i singoli governi e le strutture preposte a mettere in atto, in caso di serio rischio e pericolo per la popolazione, le misure necessarie a garantire la sicurezza dei cittadini. Il centro di Frascati ha, per questo motivo, contatti diretti con tutte le controparti nazionali proprio per essere pronti in caso di necessità.

Va sottolineato comunque che, di norma, gli astronomi riescono a prevedere l'arrivo di un asteroide sull'orbita terreste anche con 15 anni di anticipo. Per circa 3 anni e mezzo, ovvero la prima fase, la struttura sarà attiva solo negli orari di ufficio con un costante monitoraggio in remoto, poi nel momento in cui tutti telescopi e le strutture destinate a tale scopo saranno pronte, l'ufficio di centralizzazione e coordinamento dei dati sarà sempre attivo e con personale in servizio in loco. La nascita del centro di coordinamento è ritenuta anche importante per le operazioni spaziali dell'Esa così come delle altre agenzie spaziali, perché la rete di satelliti orbitanti attorno alla Terra così come la Stazione spaziale orbitante sono messi in serio pericolo dai possibili impatti con asteroidi o frammenti spaziali e il monitoraggio del cielo sarà utile anche ad evitare sia collisioni di questo tipo o ad evitare la cancellazione di lanci.

I dati presenti sul sito dell'Esa sono anche il frutto del coordinamento delle informazioni raccolte nel corso degli anni da tutte le agenzie e i centri di ricerca europei, tra cui spiccano l'Università di Pisa, che ha catalogato le orbite degli asteroidi riuscendo a prevederne le traiettorie anche con cento anni d'anticipo, la Dlr tedesca vedendo la partecipazione attiva dei 14 stati membri dell'Esa che partecipano al programma Ssa (nove sostengono le attività Neo, compresi Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Polonia, Romania e Svizzera, oltre all'Italia). Il costo totale, fino al 2016, del programma di sorveglianza spaziale è di 46.5 miliardi di euro, ripartiti nelle varie fasi del progetto.

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