Iperteso? Ti curo io
L'American Heart Association, probabilmente l'organizzazione di cardiologi più importante negli Usa, afferma chiaro e tondo che possedere un cane riduce il rischio di malattie cardiovascolari. Nel comunicato ufficiale dell'associazione si parla di una "relazione probabile" tra la convivenza con animali e la salute del proprio cuore, ma, spiega il dott. Glenn N. Levine, a capo della commissione che ha redatto la relazione, "Non siamo voluti uscire con una comunicazione troppo forte, ma esistono plausibili spiegazioni psicologiche, sociologiche e fisiologiche per credere che il possesso di un animale domestico abbia un nesso causale nella riduzione del rischio cardiovascolare". L'affermazione dell'associazione si vuole limitare ad interpretare l'abbondante ricerca sul tema: "Diversi studi – ricorda ancora il dott. Levine – mostrano che i cani riducono la reazione fisica allo stress, con conseguente riduzione della frequenza cardiaca, della pressione del sangue e del rilascio di ormoni come l'adrenalina".
Sicuramente chi convive con un cane, nella maggior parte dei casi si fa carico almeno una volta a giorno della fisiologica passeggiata liberatoria. Già questo impegno costituisce un vantaggio per i proprietari dei cani rispetto a chi ha "solo" dei gatti. Il dott. Richard Krasuski, cardiologo della Cleveland Clinic, nota comunque che esiste un problema dalle radici profonde e pericolose: "In una società ideale in cui la gente ascolterebbe il consiglio degli esperti, non ci sarebbe bisogno di un animale domestico per tirare la gente fuori casa". Tuttavia sembra che, al di là della passeggiata intorno all'isolato per i "bisognini" dell'amico a quattro zampe, convivere con un animale domestico comporti una serie di attività capaci di ridurre leggermente il livello di trigliceridi e di colesterolo. In una delle tante ricerche prese in esame dall'American Health Association, 48 borker ipertesi sono stati sottoposti a delle cure che hanno ridotto la pressione sanguigna. Successivamente sono stati suddivisi tra chi possedeva cani o gatti e chi no. Sei mesi dopo si è notato che, sottoposti a stress, i possessori di animali domestici preservavano maggiormente uno stato di calma.
Bisogna tuttavia sottolineare che diverse ricerche non riescono a mostrare un rapporto causa-effetto immediato, tale da poter dire se l'animale riduca ipso facto lo stress del padrone. E' evidente, per esempio, che chi gode di buona salute ed è particolarmente attivo nella vita di tutti i giorni ha una propensione maggiore ad adottare animali. In questo caso l'efficienza del sistema cardiovascolare preesiste alla presenza del cane o del gatto. Per l'associazione, tuttavia, il beneficio portato da questi animali è comunque più che ragionevole, anche se, avverte ancora il dottor Levine, “Se qualcuno adotta un animale domestico, ma resta un pantofolaio, fuma e mangia a piacimento e non tiene sotto controllo la propria pressione, [adottare un cane] non è una strategia prudente per ridurre il rischio cardiovascolare".
[Foto di Elizabeth Tersigni]