Ipertensione, la carenza zinco può far salire la pressione: ecco perché

La carenza di zinco aumenta il rischio di sviluppare l'ipertensione, tra i principali fattori scatenanti di gravi eventi cardiovascolari come ictus e infarto. Lo ha dimostrato un team di ricerca americano guidato da scienziati della Scuola di Medicina Boonshoft e del College di Scienze e Matematica presso l'Università Statale Wright, che hanno collaborato con i colleghi dell'Università Emory e dell'Università di Chicago. I ricercatori, guidati dalla professoressa Clintoria R. Williams, docente presso il Dipartimento di Neuroscienze, Biologia Cellulare e Fisiologia dell'ateneo di Fairborn, sono giunti a questa conclusione dopo aver condotto esperimenti su modelli murini (topi).
Il ruolo dello zinco. Lo zinco è un minerale presente in piccole quantità nel nostro organismo ma gioca diversi ruoli fondamentali, ad esempio nella divisione cellulare, nella sintesi del DNA, nella guarigione delle ferite, nel funzionamento ormonale, nel metabolismo di proteine, carboidrati e altro ancora. Lo zinco può anche regolare le proteine del cosiddetto cotrasportatore di cloruro di sodio (NCC), un meccanismo attraverso il quale il nostro organismo assorbe sodio e lo espelle attraverso le urine. Com'è noto, meno sodio viene eliminato con le urine e maggiore è l'aumento della pressione sanguigna, una condizione che spesso si verifica in patologie croniche come il diabete di tipo 2 e le malattie renali.
L'esperimento. Per determinare la correlazione tra carenza di zinco e ipertensione, Williams e colleghi hanno messo a confronto topi carenti di questo minerale con gruppi di controllo sani. I roditori con carenza di zinco hanno sviluppato pressione alta e diminuzione dell'escrezione di sodio, mentre quelli di controllo non hanno manifestato la condizione. In un test successivo i topi carenti di zinco sono stati alimentati con una dieta ricca del minerale; in breve tempo la loro pressione è diminuita e sono invece aumentati i livelli di sodio espulsi nelle urine. “Questi importanti risultati dimostrano che un aumentato riassorbimento renale di sodio svolge un ruolo fondamentale nell'ipertensione indotta da zinco-deficienza”, hanno dichiarato gli scienziati. Comprendere i meccanismi specifici con cui la carenza di zinco contribuisce alla mancata regolazione della pressione arteriosa può avere un effetto importante sul trattamento dell'ipertensione nelle patologie croniche”, hanno aggiunto Williams e i colleghi. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica American Journal of Physiology – Renal Physiology.