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Iniezioni di sostanze nel cervello e xenotrapianti: l’Italia vuole ancora sperimentare sugli animali

L’Italia continuerà a sperimentare sugli animali per altri 3 anni gli effetti delle sostanze di abuso e gli xenotrapianti. Ecco cosa sono e come in cosa consistono i test.
A cura di Zeina Ayache
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In Italia si potrà sperimentare sugli animali l'effetto delle sostanze d'abuso (alcol e droghe) per altri 3 anni: così si è votato oggi in Senato l'approvazione dell'emendamento 7.28 che chiedeva una proroga ulteriore dei test sugli animali che però in passato l'Italia aveva bloccato. Ma andiamo per punti.

Nel 2014, il decreto legislativo 4 marzo n. 26, che all'articolo 5, comma 2, lettera d) ed e), sugli animali, vietava l'autorizzazione di procedure:

– per le ricerche sugli xenotrapianti di cui all'articolo 3, comma 1, lettera q) (xenotrapianto, trapianto di uno o più organi effettuato tra animali di specie diverse)

– per le ricerche sulle sostanze d'abuso

E che all'articolo 16, comma 1, lettera c) prevedeva che:

– un animale già usato in una o più procedure può essere riutilizzato in altre procedure solo se sono soddisfatte le seguenti condizioni:
la procedura successiva è classificata come «lieve» o «moderata» o «non risveglio»

Le disposizioni previste agli articoli, come riferito dall'articolo 42 dello stesso decreto:

all'articolo 5, comma 2, lettere d) ed e), ed all'articolo 16, comma 1, lettera d), si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2017; la disposizione di cui all'articolo 16, comma 1, lettera c), si applica fino al 31 dicembre 2016.

Per intenderci: stop alla sperimentazione delle sostanze d'abuso sugli animali e stop agli xenotrapianti dall'1 gennaio 2017.

Poi però qualcosa è cambiato con il decreto legge 30 dicembre 2016, n. 244. L'articolo 7 del decreto infatti, al comma 3, proroga quanto previsto dall'articolo 42, comma 1, del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 26:

le parole: «1° gennaio 2017» sono sostituite dalle seguenti: «1° gennaio 2018»”

Questo significa che il divieto dell'utilizzo di animali per le ricerche sulle sostanze d'abuso è stato spostato di un anno, quindi in Italia si può continuare a sperimentare sugli animali solo fino al 2018. O forse no?

Il 15 febbraio, in Senato, si è votato per la “Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, recante proroga e definizione di termini”. In questo ambito, tra gli emendamenti da votare c'è anche il 7.28 che inizialmente proponeva:

al comma 3, sostituire le parole: «1º gennaio 2018» con le seguenti: «1º gennaio 2022» e aggiungere, in fine: «e le parole: ’’31 dicembre 2016’’ sono sostituite dalle seguenti: ’’31 dicembre 2019’’».

Attualmente il nostro Paese ha scelto di continuare a sperimentare sugli animali le sostanze d'abuso e a testare gli xenotrapianti fino al 2020 e non il 2022 come precedentemente richiesto.

Cosa sono gli xenotrapianti

Quando parliamo di xenotrapiati ci riferiamo al trapianto di uno o più organi di una specie su un animale di un'altra specie.

A cosa servono gli xenotrapianti

Negli ultimi anni si parla molto di xenotrapianti come la possibilità futura di creare organi per esseri umani fatti crescere, ad esempio, all'interno di maiali, la specie che per ora ha dimostrato una maggior affinità genetica e un minor rischio di rigetto.

Cosa e quali sono le sostanze d'abuso

Quando parliamo di sostanze d'abuso ci riferiamo a quei prodotti che, se consumati, possono indurre il consumatore alla dipendenza modificandone il comportamento. Tra queste, per intenderci, ci sono l'alcol e le droghe.

Perché i test sulle sostanze d'abuso

Nel corso dei secoli, l'essere umano ha immesso sul mercato queste sostanze d'abuso che però, con il passare del tempo, hanno provocato alcuni effetti collaterali come le dipendenze. L'alcolismo e la tossicodipendenza sono diventati dunque un problema della nostra società e i ricercatori hanno ritenuto necessario analizzare queste sostanze per comprendere cosa le rendesse tanto attraenti per noi e come limitarne l'abuso. Per capirlo però non era possibile effettuare test sulle persone, così si è optato per gli animali che però non fumano, non bevono e non si drogano volontariamente.

I test sulle sostanze d'abuso

La domanda a questo punto è lecita: come far fumare, bere e drogare un animale? La LAV spiega: somministrandogli forzatamente queste sostanze. E così, a seconda dell'animale impiegato e degli effetti riscontrati, i ricercatori:

  • impiantano sonde nel cervello attraverso le quali somministrano i farmaci
  • costringono gli animali ad inalare densi vapori di alcol
  • iniettano MDMA nell'addome degli animali e li sottopongono all'ascolto di forti rumori
  • impiantano sotto la pelle somministratori di nicotina
  • obbligano all'ingestione di nicotina

Solo per citarne alcuni.

L'essere umano si droga e si alcolizza e poi, visto che con queste attività finisce per ammalarsi e rovinarsi la vita, sperimenta sugli animali le sostanze di cui abusa per capire come agiscano sul cervello e come ridurne le dipendenze: come se ancora ad oggi tutto ciò non ci fosse già chiaro.

[Foto copertina di LAV]

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