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“Incentivano i giovani a fumare”: gli effetti collaterali delle sigarette elettroniche

Incrociando i dati di diversi studi, ricercatori americani hanno dimostrato che le cosiddette “e-cig” non stanno riducendo il numero di fumatori, ma avvicinando al tabacco e alla nicotina giovani che non avrebbero fumato.
A cura di Andrea Centini
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sigaretta elettronica cover

Un'indagine statistica condotta da un team di ricerca dell'Università della California di San Francisco ha evidenziato che le sigarette elettroniche, introdotte per contrastare i gravi danni alla salute provocati dal fumo, oltre a non aver ridotto il numero di fumatori stanno incentivando gli adolescenti all'assunzione di tabacco e nicotina, anche quelli che non avrebbero mai toccato una sigaretta. Il dato è stato estrapolato principalmente dall'analisi di 140 mila questionari compilati da adolescenti americani tra il 2004 e il 2014, coinvolti dal National Youth Tobacco Surveys per creare un database e sviluppare un programma di prevenzione e controllo del tabacco, col chiaro obiettivo di ridurre il numero di giovani fumatori entro il 2020.

Dallo studio è tuttavia emerso che nel 2014 il consumo di sigarette elettroniche e tradizionali è stato superiore rispetto a quello delle sole “bionde” nel 2009, nonostante la riduzione complessiva dei giovani fumatori tra il 2004 e il 2014. Il calo generale, oltre a non essere stato catalizzato dalla commercializzazione delle sigarette elettroniche (negli USA avvenuta tra il 2007 e il 2009), secondo la responsabile del progetto di ricerca Lauren Dutra sarebbe legato ad altre misure di controllo condotte sul tabacco. “Al di là di ragazzi che fumano sia le sigarette elettroniche che quelle tradizionali – ha sottolineato la ricercatrice – abbiamo riscontrato anche adolescenti con un basso rischio statistico per il fumo che hanno iniziato con quelle elettroniche”. In diversi casi è stato evidenziato il passaggio dalle sigarette elettroniche a quelle normali.

Benché negli Stati Uniti le sigarette elettroniche siano vietate ai minori di 18 anni (in taluni casi anche a quelli di 21), i ricercatori accusano i produttori di attirare i giovani con aromi pensati principalmente per le fasce di età più basse, col rischio di creare pericolose dipendenze da nicotina in una fase della vita in cui il cervello non è ancora completamente sviluppato. Le stesse sostanze aromatizzanti delle ricariche – come il diacetile – sono finite sul banco degli imputati in altre indagini scientifiche, così come i metalli pesanti che possono essere respirati. Dopo il report pubblicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che stima sei milioni di morti all'anno a causa del fumo, si tratta di un dato preoccupante che richiede ulteriori indagini sull'impatto delle sigarette elettroniche. I dettagli dello studio sono stati pubblicati su Pediatrics.

[Foto di Lindasayfox]

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