Inghilterra, con la legge anti-fumo calano i ricoveri dei bimbi malati di asma
Il numero di bambini ricoverati negli ospedali britannici in seguito a sintomi e crisi acute di asma è drasticamente calato a partire da quando, nel luglio 2007, il Regno Unito ha adottato la legge che vieta di fumare nei locali pubblici: lo dimostrano i dati relativi agli ultimi anni, analizzati dagli studiosi dell'Imperial College London. I ricercatori avrebbero infatti rilevato una riduzione pari all'8.9% nei ricoveri di giovani pazienti affetti da asma nei dodici mesi immediatamente successivi all'introduzione del divieto di fumo e una ulteriore contrazione del 3.4% in ciascuno dei seguenti due anni.
Un effetto secondario non previsto di cui, sempre secondo i dati delle Hospital Episodes Statistics a partire dal novembre 2002 al novembre 2010, hanno beneficiato 6802 persone, tutte di età inferiore ai 14 anni, di ambo i sessi, appartenenti a fasce sociali anche estremamente distanti e provenienti sia dalle città sia dalle aree rurali. I ricercatori, i cui risultati del lavoro sono stati pubblicati da Pediatrics, hanno sottolineato come prima della famigerata legge anti fumo il numero di ricoveri per asma crescesse al ritmo costante del 2.2% in più ogni anno.
Inizialmente il divieto per i locali pubblici nasceva con l'obiettivo di tutelare i cosiddetti "fumatori passivi", soprattutto qualora fossero più fragili come nel caso dei bambini, ma, sostengono gli studiosi, è assai probabile che per molte famiglie britanniche la legge si sia tradotta in un'abitudine gradualmente importata anche all'interno delle proprie abitazioni. Risultati incoraggianti per una legge che, in Italia, è giunta proprio in questi giorni al compimento del suo decimo anno d'età: e che, evidentemente, deve ancora farci conoscere tutti i suoi frutti positivi.