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In Groenlandia c’è il ghiacciaio più veloce del Pianeta

Avanza verso il mare ad un ritmo rapidissimo, raggiungendo fino ai 46 metri al giorno.
A cura di Nadia Vitali
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Il ghiacciaio di Jakobshavn, nella Groenlandia sud-occidentale, sta accelerando la sua corsa verso l'Oceano al punto che oggi si muove ad una velocità superiore di ben tre volte rispetto a quella registrata nel 1990, con un picco estivo che raggiunge anche le quattro volte. Lo hanno scoperto Ian Joughin e Ben Smith, del Polar Science Center dell'Università di Washington presso Seattle, sulla base dei dati fotografici ottenuti grazie al satellite TerraSAR-X dell'Agenzia Aerospaziale Tedesca. I dettagli dello studio sono stati resi noti attraverso un paper pubblicato dalla rivista The Cryosphere.

Il Sermeq Kujalleq, questo il nome del ghiacciaio  nella lingua groenlandese, prese il nome di Jakobshavn quando il geologo danese Hinrich Johannes Rink, nel 1853, si dedicò alla sua prima mappatura e descrizione. In realtà viene studiato ed osservato da oltre 250 anni ed ha già fornito fondamentali contributi a generazioni di scienziati per comprendere le dinamiche intrinseche non solo della glaciologia ma anche dello stesso mutamento climatico.

Ma la fama dello Jakobshavn ha invaso anche campi anche piuttosto distanti da quelli dello studio scientifico, dal momento che si ritiene che proprio da esso si sarebbe distaccato l'iceberg che nell'aprile del 2012 entrò in rotta di collisione con il Titanic. Oggi però questo ghiacciaio rischia di divenire ancor più noto per ragioni forse meno spettacolari ma, comunque, degne della massima attenzione: è stato verificato, infatti, come nell'estate del 2012 esso abbia raggiunto la velocità record di oltre 46 metri al giorno, per un totale di 17 chilometri all'anno, nel suo moto di "scivolamento" verso l'Oceano. Una vera e propria "corsa" verso il mare che, grazie al raffronto con i dati storici della NASA, ha rivelato tutta la sua drammaticità oltre a mostrare l'evidenza del fatto che si tratti di un fenomeno molto recente.

A sinistra, la Groenlandia l'8 luglio del 2012 con circa il 40% della calotta di ghiaccio fusa. Accanto, appena quattro giorni dopo, il 12, la calotta fusa per il 97% (foto NASA)
A sinistra, la Groenlandia l'8 luglio del 2012 con circa il 40% della calotta di ghiaccio fusa. Accanto, appena quattro giorni dopo, il 12, la calotta fusa per il 97% (foto NASA)

È stato inoltre calcolato che, in riferimento alle estati 2012 e 2013, il fronte di distacco del ghiaccio si sia ritirato di oltre un chilometro rispetto alle estati precedenti. I ricercatori affermano che Jakobshavn si trova attualmente in uno stato di forte instabilità che potrebbe portarlo a ridursi ulteriormente nella sua estensione in futuro: anzi, entro la fine di questo secolo, il fronte potrebbe ritirarsi fino alla cima del suo fiordo, circa 50 chilometri più all'interno rispetto alla posizione in cui si trova attualmente. Con conseguenze sui livelli del mare che è facile immaginare, come ha spiegato lo stesso professor Joughin:

Sappiamo che, tra il 2000 e il 2010, questo ghiacciaio da solo ha fatto salire il livello del mare di circa un millimetro. Con questa maggiore velocità probabilmente contribuirà entro la prossima decade all'innalzamento di un valore anche lievemente superiore.

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