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Covid 19

In ascensore gli aerosol persistono sino a mezzora: i consigli per difendersi dal coronavirus

Un team di ricerca dei Paesi Bassi guidato da scienziati dell’Università di Amsterdam ha determinato che gli aerosol prodotti da colpi di tosse possono persistere all’interno di un ascensore fino a mezzora, quando le porte restano sempre chiuse. Maggiore è il tempo di apertura delle porte e minore la persistenza. Ecco alcuni consigli degli esperti per difendersi dalla potenziale presenza di particelle virali del coronavirus SARS-CoV-2.
A cura di Andrea Centini
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Gli aerosol prodotti da una persona mentre respira, parla, tossisce e starnutisce all'interno di un ascensore possono persistere fino a mezzora se le porte restano chiuse. Durante il normale periodo di attività, con le porte che restano aperte fino al 20 percento del tempo di utilizzo, la persistenza scende al di sotto dei 20 minuti, e crolla a pochi minuti qualora si mantenessero sempre le porte aperte durante una “corsa” e l'altra. Infine, anche il sistema di ventilazione interno potrebbe giocare un ruolo significativo nell'abbattere la concentrazione delle particelle – potenzialmente contaminate da un patogeno come il coronavirus SARS-CoV-2 – che fluttuano all'interno della cabina.

A determinare queste tempistiche è stato un team di ricerca dei Paesi Bassi guidato da scienziati dell'Università di Amsterdam (UvA), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dei Centri di cardiologia dei Paesi Bassi e dell'Amsterdam University Medical Center (UMC). Gli scienziati, coordinati dal professor Daniel Bonn, docente presso l'Istituto di Fisica dell'ateneo olandese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a punto un apposito dispositivo in grado di simulare i colpi di tosse delle persone.

Lo strumento, dotato di un ugello che rilascia quantità controllate di minuscole goccioline di glicerolo ed etanolo, è stato piazzato in diversi ascensori e sono stati condotti vari esperimenti per conteggiare la concentrazione di particelle rilasciate, paragonabile a quella espulsa da una persona che emette alcuni colpi di tosse. Per calcolare la persistenza delle goccioline all'interno delle cabine è stato utilizzato un ingegnoso sistema chiamato “SprayScan”, un dispositivo laser a luce verde posizionato in modo da rilevare gli aerosol nella parte posteriore dell'ascensore e a metà altezza.

Dopo aver azionato l'ugello che rilasciava gli aerosol, Bonn e colleghi hanno determinato che in un ascensore a porte chiuse le particelle dei colpi di tosse resistono fino a mezzora. Il tempo scende tra i 12 e i 18 minuti durante la normale attività dell'elevatore (porte aperte il 10-20 percento delle volte), mentre crolla a 2-4 minuti quando le porte restano aperte. Poiché parlare ad alta voce può determinare la produzione di alcune centinaia di migliaia di goccioline al minuto, mentre un solo colpo di tosse può produrne alcuni milioni, come indicato in un comunicato stampa dell'Università di Amsterdam, le persone che entrano in ascensore dopo altre che hanno rilasciato gli aerosol sono a rischio infezione, nel caso in cui fossero coinvolti positivi al coronavirus SARS-CoV-2. “Respirare l'aria all'interno di un ascensore dopo che ha parlato o tossito un paziente infetto implica una potenziale assunzione di decine e fino a molte migliaia di copie di RNA di SARS-CoV-2 al minuto, a seconda dell'infettività del paziente infetto. La dose infettiva minima non è nota; si ritiene tuttavia che la gravità dei sintomi della COVID-19 sia proporzionale alla dose che causa l'infezione”, specificano gli autori dello studio.

Alla luce di questi risultati, Bonn e colleghi raccomandano di lasciare le porte aperte degli ascensori per il maggior tempo possibile; di indossare mascherine adeguate quando si entra in cabina; di non parlare o tossire all'interno; e di ottimizzare la ventilazione meccanica, ad esempio invertendo il flusso d'aria affinché venga “sparato” dal soffitto verso la pavimentazione della cabina, in particolar modo in quelle ospedaliere che normalmente hanno la ventilazione orientata nella direzione opposta. I dettagli della ricerca “Reducing aerosol transmission of SARS‐CoV‐2 in hospital elevators” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Indoor Air.

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