video suggerito
video suggerito

In arrivo un farmaco contro la sordità?

Un medicinale studiato per i pazienti affetti da Alzheimer avrebbe dimostrato di avere proprietà rigenerative sulle cellule dell’orecchio interno.
A cura di Redazione Scienze
224 CONDIVISIONI
in arrivo un farmaco contro la sordita

Normalmente, la progressiva perdita dell'udito associata all'avanzare degli anni o alla sovraesposizione prolungata nel tempo a rumori violenti ed intensi è un processo irreversibile: per l'uomo, così come avviene in tutti i mammiferi e contrariamente a quanto accade ad uccelli e pesci, un danno alle cellule ciliate, presenti all'interno della coclea (la cosiddetta chiocciola, componente ossea dell'orecchio interno dalla forma di spirale), ha effetti permanenti dovuti all'incapacità di tali cellule di rigenerarsi.

Nuove prospettive verso la direzione di una guarigione dalle forme di ipoacusia dovute a traumi da rumore sembrano provenire da alcuni esperimenti condotti dai ricercatori della Harvard Medical School di Boston su dei topolini da laboratorio ai quali è stato somministrato un farmaco, tramite iniezione auricolare, che si è dimostrato in grado di stimolare la rigenerazione nelle cellule ciliate danneggiate; i risultati del lavoro sono stati presentati dalla rivista Neuron. Neutralizzando l'effetto di un recettore denominato Notch, già individuato in precedenti ricerche come inibitore dei meccanismi di trasformazione delle cellule "di supporto", i medici hanno osservato come il trattamento con la molecola abbia dato origine a nuove cellule ciliate, quelle cellule responsabili della trasformazione degli impulsi meccanici causati dalle onde sonore in impulsi nervosi.

L'equipe guidata dal Professor Albert Edge ha sottolineato come il recupero dell'udito da parte dei topolini, pur essendo stato rilevato senza ombra di dubbio, è ancora di entità piuttosto modesta e tale da invitare quindi alla cautela: la strada per la messa a punto di un medicinale del tutto efficace per le oltre 250 milioni di persone al mondo colpite da sordità, è ancora lunga, benché i segnali sembrino incoraggianti. Ci vorrà del tempo, infatti, prima che la molecola LY 411 575, originariamente sviluppata e messa a punto dal gigante farmaceutico americano Eli Lilly come potenziale medicinale da utilizzare nell'ambito di terapie per l'Alzheimer, possa essere pronta per la sperimentazione sugli esseri umani e, del resto, non se ne conoscono ancora gli eventuali effetti collaterali che potrebbero derivare dal suo uso, né tanto meno i vantaggi che potrebbe aggiungere rispetto ai dispositivi artificiali elettronici utilizzati per le forme più gravi di ipoacusia che, normalmente, offrono una buona funzionalità. Il gruppo di Albert Edge, comunque, è ancora al lavoro per scoprire questo ed altro.

224 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views