In Alaska tre vulcani hanno iniziato a eruttare contemporaneamente: i rischi del raro evento
In Alaska tre vulcani siti nell'arcipelago delle Isole Aleutine, nel cuore dell'Oceano Pacifico settentrionale, hanno iniziato a eruttare contemporaneamente. Altri due che fanno parte della medesima catena hanno invece cominciato a dare segni di attività, scatenando piccoli terremoti e mostrando un aumento della temperatura alla base del cono vulcanico. Non si esclude che anch'essi possano dar vita a eruzioni. Per gli scienziati c'è sicuramente un collegamento tra l'insolito risveglio in sequenza, tuttavia non sanno quale possa essere stata la “miccia” a innescarla. Una triplice eruzione contemporanea nell'area non si verificava da sette anni; al momento le emissioni di cenere, lava e lapilli non rappresentano un pericolo né per i residenti delle Isole Aleutine (la città più vicina è a 40 chilometri da uno dei tre vulcani attivi) né per i viaggi aerei, ma se la situazione dovesse evolversi negativamente le autorità sono pronte a intervenire con evacuazioni e deviazioni dei voli.
I tre vulcani risvegliatisi sono il Great Sitkin, il Monte Pavlof e il Semisopochnoi; tutti e tre, a partire dal 15 agosto, sono stati classificati con un livello di allerta arancione. Gli altri coinvolti nell'evento, il Monte Cleveland e l'Atka, sono invece a uno stato di allerta giallo, come riportato dall'Alaska Volcano Observatory. Quantità limitate di cenere sono state espulse dal Monte Pavlof e dal Semisopochnoi, mentre sia dal Great Sitkin che dal Semisopochnoi si stanno riversando diversi fiumi di lava lungo le fiancate. Sono state registrate anche significative scosse sismiche ed esplosioni con lancio di materiale. Una delle webcam posizionate sotto al Semisopochnoi è stata ricoperta di cenere, come mostra l'immagine sottostante. Al momento il più attivo risulta essere proprio quest'ultimo, ma fortunatamente si trova su un'isola disabitata delle Aleutine, l'ultima frontiera terrestre orientale degli Stati Uniti d'America. Il Monte Pavlof è invece a quasi mille chilometri da Anchorage, la più grande città dell'Alaska, mentre la comunità più vicina è quella di Cold Bay, dove vivono poco più di 120 persone. Il Great Sitkin, prossimo al centro dell'arcipelago, è a 40 chilometri dalla città di Adak.
L'intero arcipelago è di origine vulcanica e si estende per circa duemila chilometri, quasi 290 chilometri separano il Great Sitkin e il Semisopochnoi, i due vulcani più "esterni" di questa nuova ondata di attività. 25 anni fa, nel 1996, un'ondata simile coinvolse vulcani in un arco ben superiore, di circa 900 chilometri. Le Aleutine, del resto, fanno parte dell'Anello di Fuoco nel Pacifico, una regione del pianeta estremamente attiva dal punto di vista sismico e vulcanico, poiché si trova lungo il margine di diverse placche tettoniche che continuano a interagire e collidere fra di esse.
Come indicato, al momento non ci sono particolari problemi per il trasporto aereo e le zone abitate nell'area coinvolta dalle eruzioni, ma è fondamentale continuare a monitorare lo sviluppo dell'attività. Un precedente studio aveva rilevato che alcuni vulcani delle isole Aleutine potrebbero far parte di un unico, grande supervulcano, dunque non c'è da stupirsi che alcune “bocche” si attivino contemporaneamente, ma in questo caso solo il Monte Cleveland ne farebbe parte, pertanto deve esserci sotto un altro fenomeno che gli scienziati sperano di comprendere al più presto.