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Impiantata in Italia rivoluzionaria retina artificiale che dona una vista bionica ai pazienti ciechi

Per la prima volta in Italia è stata impiantata l’NR600, una rivoluzionaria retina artificiale di ultima generazione prodotta in Israele che dona una vista bionica a pazienti completamente ciechi. L’impianto è stato eseguito presso il Policlinico Gemelli di Roma su un paziente settantenne affetto dalla forma grave della retinite pigmentosa. Ecco come funziona il dispositivo e come vedrà l’uomo.
A cura di Andrea Centini
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La retina artificiale NR600. Credit: Policlinico Gemelli
La retina artificiale NR600. Credit: Policlinico Gemelli

Al Policlinico Gemelli di Roma è stata impiantata una retina artificiale di ultimissima generazione a un paziente settantenne non vedente, a causa di una forma avanzata di retinite pigmentosa. Si tratta del sesto impianto al mondo e il primo in Italia di questo rivoluzionario dispositivo, messo a punto dagli ingegneri israeliani dell'azienda Nano Retina di Herzliya, non lontana da Tel Aviv, dove hanno sede numerose start up nel settore dell'high-tech (un po' come la Silicon Valley californiana). La retina artificiale – chiamata NR600 – è stata impiantata dopo un intervento durato circa due ore. Il paziente ha già iniziato a vedere la luce, un risultato straordinario per chi è rimasto al buio per anni; serviranno mesi di collaudi, pratica e adattamento del cervello, ma alla fine imparerà a gestire la sua nuova vista bionica. La retina artificiale non restituisce la vista naturale, tuttavia permette di distinguere forme e oggetti, migliorando enormemente la qualità della vita di chi diventa completamente cieco a causa della retinite pigmentosa.

Ad eseguire l'impianto è stata l'equipe guidata dal professor Stanislao Rizzo, direttore presso la UOC Oculistica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e docente di Clinica Oculistica all’Università Cattolica campus di Roma. Lo scienziato è un pioniere di questi interventi, essendo stato il primo ad aver impiantato in Italia la retina artificiale “Argus” nel 2011 in un paziente non vedente. In dieci anni il progresso tecnologico è stato significativo; a differenza del vecchio modello, che aveva appena 60 elettrodi, l'NR600 ne contiene ben 400, migliorando sensibilmente il risultato finale. Come spiegato in un comunicato stampa del Policlinico Gemelli, la nuova retina artificiale è grande come la punta di una matita, con un diametro di 5 millimetri e uno spessore di 1 millimetro; va posizionata da un esperto di chirurgia oculistica direttamente sulla retina, facendo in modo che gli elettrodi penetrino nelle cellule e vadano a sostituire i fotorecettori distrutti dalla malattia. Grazie a specifici stimoli gli elettrodi fanno attivare le cellule ganglionari, responsabili della trasmissione al cervello dell'informazione visiva. Il processo lo si ottiene indossando degli speciali occhiali che inviano un impulso infrarosso all'NR600 alimentandola.

Credit: Policlinico Gemelli
Credit: Policlinico Gemelli

Come sottolineato dagli esperti, la retina artificiale non restituisce la vista naturale, ma permette – dopo un lungo periodo di riabilitazione – al paziente di riconoscere forme degli oggetti e il movimento, che vengono visti in bianco e nero con immagini pixelate. Potrebbe apparire un risultato non molto sorprendente, ma in realtà per chi ha perduto completamente la vista rappresenta un progresso enorme, in grado di migliorare sensibilmente autonomia e qualità della vita. Al momento la retina artificiale viene sperimentata all'interno di uno studio clinico multicentrico con che coinvolgerà in tutto venti pazienti, tutti rigorosamente selezionati dal team di ricerca. Sei di essi hanno già ricevuto l'impianto. L'obiettivo è ottenere tutte le certificazioni necessarie per la futura commercializzazione. L'NR600 è progettata per i pazienti colpiti dalla forma grave della retinite pigmentosa, che rende ciechi a entrambi gli occhi. La condizione colpisce circa 1.500 persone in Italia. Recentemente in Israele è stato effettuato il primo trapianto di cornea completamente artificiale che ha ridonato la vista a un uomo.

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