Il volto butterato di Robespierre ricostruito con scanner 3D
L'uomo del Terrore aveva i lineamenti alterati dal terrore stesso. Il viso di Robespierre è stato ricostruito partendo dalla maschera facciale fatta dopo la decapitazione del 28 luglio 1794 e sviluppandola attraverso le tecnologie più all'avanguardia. In quei terrificanti giorni d'estate Madame Tussaud venne incaricata di realizzare le maschere dei condannati a morte dopo il passaggio della ghigliottina. Era un'esperta che aveva l'ingrato compito di documentare le vittime della Rivoluzione francese prendendo dal cesto posto sotto la lama il capo dei nemici di "Liberté, Egalité, Fraternité". Tra questi anche Robespierre, presa la cui impronta la donna decise di trasferirsi definitivamente in quella città in cui oggi sorge il Museo delle cere di Madame Tussaud, Londra.
Da quel macabro calco conservato al Museo di Storia Naturale di Aix-en-Provence, Philippe Froesch, esperto di ricostruzioni facciali che in passato ha dato un volto ad Enrico IV, è riuscito ad indagare i solchi, i buchi, le rughe di Robespierre. La cera conservata in Francia è stata analizzata attraverso uno scanner 3D, a cui poi è seguita ulteriore mappatura attraverso tecniche usate dall'Fbi. A Le Parisien ha raccontato che "quando ho aperto gli occhi di Robespierre, il suo sguardo era glaciale, inquietante". Insomma, conclude l'esperto, "non c’è alcun dubbio che quest’uomo facesse paura". Occhi piccoli di ghiaccio, pelle butterata dalla violenza del vaiolo, labbra sottili, carnagione chiara; il viso del protagonista del Terrore è pur sempre, come riconosce Froesch, il volto alterato dalla paura dell'esecuzione capitale.