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Il vaccino Covid di Astrazeneca non protegge dai casi lievi o moderati di variante sudafricana

Lo indicano i risultati di uno studio clinico pubblicato su NEJM che ha evidenziato un’efficacia di appena il 10,4% contro la variante sudafricana: “Un regime a due dosi non ha mostrato protezione dalle forme di Covid-19 lieve e moderate causate dalla variante sudafricana. Non sono stati osservati casi di ospedalizzazione per Covid-19 grave”.
A cura di Valeria Aiello
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Il vaccino di Astrazeneca “non ha mostrato protezione” dalle forme lievi e moderate di Covid-19 causate dalla variante sudafricana del coronavirus (B.1.351). Lo indicano i risultati di uno studio clinico condotto in Sudafrica su circa 2mila volontari sani, i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine. I dati erano già stati annunciati all’inizio di febbraio dall’Unità di ricerca della Wits Vaccines and Infectious Diseases Analytics (VIDA) dell’Università di Witwatersrand a Johannesburg, che si è occupata della sperimentazione in Sudafrica del vaccino di Astrazeneca (ChAdOx1 nCov-19) sviluppato dai ricercatori dello Jenner Institute dell’Università di Oxford e prodotto dall’azienda biofarmaceutica anglo-svedese. L’analisi, anticipata in pre-print sul server MedRXiv, ha avuto un ruolo chiave in Sudafrica nella sospensione del programma vaccinale con questo siero.

Un regime a due dosi non ha mostrato efficacia contro la variante B.1.351 nel prevenire le forme di Covid-19 da lievi a moderate” scrivono i ricercatori, indicando che su 42 casi di Covid-19 sintomatico che si sono verificati nel test clinico (19 nel gruppo che ha ricevuto il vaccino e 23 tra i destinatari del placebo), 39 contagi (92,9%) sono stati causati dalla variante sudafricana. “L’incidenza di Covid-19 da lieve a moderata dopo 14 giorni dalla seconda dose non differiva tra il gruppo placebo e i destinatari del vaccino – hanno aggiunto gli studiosi – . L’efficacia del vaccino contro questa variante è stata del 10,4%”.

Tutti i casi di Covid-19 sono stati classificati come lievi e moderati e non ci sono stati casi di malattia grave o ospedalizzazione in nessuno dei due gruppi, pertanto i ricercatori non hanno potuto valutare l’efficacia contro l’infezione grave da variante sudafricana.

La mancanza di efficacia contro la variante B.1.351 deve essere considerata nel contesto dell’efficacia del 75% nel prevenire Covid-19 da lieve a moderata con insorgenza almeno 14 giorni dopo anche una singola dose di vaccino ChAdOx1 nCov-19 osservata prima che la variante B.1.351 emergesse in Sudafrica” hanno concluso gli studiosi, sottolineando che “lefficacia del vaccino nella prevenzione di Covid-19 dovuto alla variante B.1.351 è stata stimata in un’analisi secondaria” e che “lo studio era finalizzato all’obiettivo primario di un’efficacia del vaccino di almeno il 60% nella prevenzione del Covid-19 di qualsiasi gravità, indipendentemente dalle varianti”.

“Inoltre, il profilo demografico e clinico dei partecipanti arruolati ha contribuito all’assenza di casi gravi di Covid-19; quindi, i risultati dello studio sono inconcludenti riguardo al fatto che il vaccino ChAdOx1 nCov-19 possa proteggere da forme gravi di Covid-19 causate dall’infezione con la variante B.1.351”.

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