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Il trucco mentale per far sembrare le vacanze più lunghe

Lo rivela un team di ricercatori statunitense che ha scoperto perché eventi tanto attesi, come le vacanze, possono portare a percezione distorta del tempo, influenzando il modo in cui le persone giudicano la loro durata.
A cura di Valeria Aiello
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Sarà probabilmente capitato a tutti, quando si avvicinano le ferie estive, di avere la sensazione che le vacanze siano finite ancora prima ancora di iniziare. Questa percezione può avere un effetto a catena, cambiando il modo in cui pianifichiamo il viaggio: potrebbe, ad esempio, non farci programmare attività extra e, allo stesso tempo, farci essere più propensi a concederci il lusso di una cena costosa perché si vuole sfruttare al meglio il poco tempo che pensiamo di avere. Da dove viene questa tendenza? E come si può evitare?

La risposta a queste domande arriva da un team di ricercatori dell’Ohio State University di Columbus, negli Stati Unti, che hanno valutato i motivi dietro a questa percezione in tre diversi studi, esaminando cosa influenza la visione del tempo nel caso di eventi particolarmente attesi.

Per prima cosa, abbiamo esplorato l’effetto di questo atteggiamento in occasione della festa del Ringraziamento – ha spiegato la professoressa Selin Malkoc, co-autrice della pubblicazione Time Will Fly During Future Fun (But Drag Until Then) sul Journal of Consumers Psychology  – . Abbiamo scelto il giorno del Ringraziamento perché quasi tutti negli Stati Uniti lo celebrano, ma non tutti lo aspettano con ansia. Alcune persone amano le riunioni familiari annuali mentre altre, che si tratti dello stress della cucina , della noia delle pulizie o dell’ansia di affrontare i drammi familiari, lo temono. In un altro studio abbiamo chiesto ai partecipanti di immaginare di fare un viaggio di un fine settimana che si aspettavano fosse divertente o terribile e infine abbiamo detto ai partecipanti che avrebbero guardato due video di cinque minuti,  uno divertente e uno noioso, uno dietro l’altro”.

Quanto emerso dalle tre indagini ha suggerito ai ricercatori che, quando si attende con impazienza un evento, questo sembra più lontano e più breve, quasi come se il desiderio di qualcosa faccia rimpicciolire la sua durata a livello mentale. “Questi due giudizi – il fatto che l’evento sembra simultaneamente più lontano e che si presume duri di meno – possono quasi eliminare la percezione della durata all’occhio della mente” ha aggiunto Malkoc.

Anche se può sembrare banale e ovvio, spesso ci basiamo sui nostri sentimenti oggettivi (non su misure oggettive di tempo) quando decidiamo quanto sarà lungo un periodo di tempo e come utilizzarlo al meglio” evidenziano gli studiosi che hanno trovato un modo per superare questa percezione distorta: il trucco è quello di concentrarsi sulla durata effettiva dell’evento.

Quando ai partecipanti allo studio abbiamo detto che avrebbero guardato due video, con il secondo più noioso o divertente del primo, la maggioranza ha riferito direttamente quanto tempo sarebbe durato il video divertente e non la distanza percepita del suo inizio e della sua fine. Le persone erano molto meno propense a presumere che quello divertente fosse più breve e quello noioso più lontano”.

Il consiglio è dunque quello di pensare in ore e giorni, quindi ricordare a se stessi quanti giorni durerà l’evento tanto atteso, come le vacanze. “Con l’esperienza si otterrà sicuramente di più e, si spera, questo ci si permetterà sfruttare al meglio il tempo a disposizione”.

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