Il super telescopio europeo E-ELT parla italiano
È la più grande commessa mai assegnata per un progetto di astronomia terrestre e andrà all'Italia: 400 milioni di euro, destinati alla costruzione della cupola – 85 metri di diametro completamente ruotante per 5000 tonnellate di massa – e della struttura meccanica di supporto per l'European Extremely Large Telescope (E-ELT), prodigio delle scienze, con i suoi 39 metri di diametro di specchio principale.
Il nuovo gioiello dell'astronomia europea
Sarà il maggiore telescopio ottico/infrarosso mai realizzato e il nostro Paese, che da anni ormai ricopre un ruolo fondamentale nell'ambito aerospaziale, contribuirà attraverso il consorzio di società italiane ACe, composto da Astaldi, Cimolai e il subcontractor EIE. Fondamentale il ruolo dell'Istituto Nazionale di Astrofica, tra i primi sostenitori del progetto grazie al suo ruolo di primo piano nell'ambito europeo.
E-ELT nasce sotto la guida dell‘European Southern Observatory: dal 2005, infatti, l'ESO lavora con la sua comunità di astronomi e astrofisici europei, per definire le caratteristiche di quello che sarà "il più grande occhio del mondo rivolto al cielo", progettando un nuovo concetto di telescopio del quale vengano tenuti nella dovuta considerazione proprietà, costi, programmi e rischi.
Nel buio delle Ande
Sorgerà a circa 20 chilometri di distanza dall'Osservatorio del Paranal dell'ESO, sul Cerro Armazones, tra le Ande cilene: 3000 metri di altezza e una distanza siderale dal chiassoso mondo, avvolto, come sarà, dal nulla e dal silenzio, luogo ideale per le osservazioni stellari.
Per il momento sono state completate le opere per realizzare la strada di servizio e per livellare il sito dove E-ELT sorgerà: per il 2017 è previsto l'avvio dei lavori per la costruzione della cupola.
A caccia di pianeti "abitabili" (e non solo)
A partire dalla prossima decade, E-ELT dovrebbe iniziare la sua campagna osservativa. Diversi gli obiettivi che si prefigge. In primo luogo, quello di rintracciare nuovi esopianeti dalle caratteristiche simili a quelle terrestri: i pianeti della cosiddetta fascia abitabile, ossia collocati in un'orbita tale attorno alle proprie stelle madri da consentire la formazione della vita.
Ma E-ELT si dedicherà anche alle indagini nel nostro passato più remoto: la cosiddetta archeologia stellare nelle galassie vicine che, analizzando le proprietà delle prime stelle e dei sistemi proto-planetari e investigando nella natura della materia oscura e dell'energia oscura, porti a nuovi fondamentali contributi nel campo della cosmologia.
Naturalmente, però, il fine principale degli astronomi e degli astrofisici, che si serviranno dei dati di questa meraviglia in futuro, resta sempre quello di imbattersi in qualcosa di totalmente nuovo ed inaspettato, che spalanchi le porte a nuove scoperte e a nuovi affascinanti interrogativi.