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Il succo di mirtillo rosso può abbassare la pressione alta e proteggere i vasi sanguigni

La ricercatrice finlandese Anne Kivimäki dell’Università di Helsinki ha dimostrato che i polifenoli contenuti nel succo di mirtillo rosso potrebbero essere preziosi alleati del cuore. In test condotti su topi il consumo prolungato della bevanda ha ridotto in modo significativo la pressione alta e migliorato la funzionalità dei vasi sanguigni. I risultati dovranno essere confermati anche sull’uomo.
A cura di Andrea Centini
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Mirtilli rossi. Credit: PublicDomainPictures
Mirtilli rossi. Credit: PublicDomainPictures

Il consumo abituale di succo si mirtillo rosso potrebbe essere un prezioso alleato per combattere la pressione alta e migliorare la funzionalità dei vasi sanguigni. Lo ha dimostrato la ricercatrice Anne Kivimäki del Dipartimento di Farmacologia presso l'Università di Helsinki, Finlandia, che per la sua tesi di dottorato in Biomedicina ha condotto una serie di esperimenti sui topi con i frutti di bosco.

La scienziata ha somministrato per un periodo di tempo compreso tra le 8 e le 10 settimane succhi di varie tipologie di mirtillo (compreso il rosso) e ribes nero a topi geneticamente modificati per esprimere l'ipertensione, verificandone gli effetti. Il succo di mirtillo rosso diluito ha ridotto in modo significativo l'ipertensione, mentre quello più concentrato e ricco in polifenoli – le sostanze ritenute alla base della protezione cardiovascolare – ha migliorato la funzionalità dei vasi sanguigni. Nonostante questi aspetti positivi, “il succo non ha impedito l'aumento della pressione sanguigna legato all'età tipico del ceppo animale ipertensivo”, è stato sottolineato in un comunicato stampa dell'ateneo finlandese.

Ma da cosa deriva esattamente il fattore protettivo dei mirtilli rossi? Secondo gli scienziati il mirtillo rosso sarebbe in grado di prevenire l'espressione di alcuni geni legati all'infiammazione dell'aorta, la più grande e importante arteria del corpo (sia nei topi che nell'uomo). Oltre alla riduzione dell'infiammazione definita di basso grado, i polifenoli (molecole organiche antiossidanti) giocherebbero un ruolo di regolatore della pressione sanguigna, influenzando le concentrazioni dell'ossido nitrico – che a sua volta è legato alla vasodilatazione – e di altri meccanismi biologici.

Come specificato dall'autrice della ricerca, i risultati sperimentali dovranno naturalmente essere confermati in test clinici (cioè sull'uomo) coinvolgendo soggetti con pressione sanguigna “leggermente elevata” che stanno seguendo un modello alimentare adatto ad abbassare la pressione e non una terapia farmacologica. Com'è noto, infatti, ci sono alimenti come quelli ricchi di sale che tendono naturalmente a far alzare la pressione, mentre altri possono aiutare a mantenerla più stabile. “Il succo di mirtillo rosso non è un sostituto per i farmaci, ma è una buon supplemento dietetico”, ha affermato la dottoressa Kivimäki. Come sempre, prima di attuare modifiche al proprio modello alimentare è doveroso consultare il proprio medico curante o un nutrizionista. I dettagli della tesi di dottorato sono consultabili cliccando sul seguente link.

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