Il senso dell’onestà dello scimpanzé
Per quanti si occupano di studi del comportamento animale, rappresenta un antico enigma: dove finisce l'istinto del singolo e dove inizia la volontà di collaborazione con la collettività che, presso gli umani prende le forme di generosità, altruismo o correttezza? Il problema diviene ancora più complesso quando protagonisti del dibattito sono i nostri parenti più prossimi, le grandi scimmie antropomorfe che presentano molte caratteristiche in grado di farle apparire assai simili agli uomini: come lo spiccato senso dell'onestà che sarebbe proprio degli scimpanzé, secondo quanto affermano, in uno studio recentemente pubblicato da PNAS, i ricercatori della Emory University di Atlanta.
L'eredità di un comune antenato? – Solo gli uomini sono in grado di riconoscere l'equità nei propri comportamenti oppure c'è qualcosa nei primati più vicini alla specie umana che ricorda le nostre scale di valori e che consente loro di distinguere ciò che è giusto dall'iniquità? Partendo da questo interrogativo gli studiosi hanno effettuato una serie di esperimenti su alcuni scimpanzé, al fine di scoprire quanto del nostro senso di "giustizia" possa essere riconosciuto come una sorta di eredità dono di un comune antenato: lo strumento scelto è stato una versione modificata del cosiddetto ultimatum game, gioco creato per l'economia sperimentale in cui i due soggetti coinvolti devono interagire per dividere qualcosa che è stato dato loro. Assieme alle scimmie hanno partecipato ai test anche bambini di età compresa tra i 2 e i 7 anni, al fine di poter valutare le azioni delle scimmie anche sulla base del confronto.
Giocando con le ricompense – Nel suo impianto generale, il gioco prevede che a due giocatori venga data una somma di denaro che dovrà essere divisa; è il primo a decidere come la cifra andrà ripartita ma, qualora il secondo non dovesse accettare le condizioni, nessuno dei due riceverà il denaro. Normalmente, quando a partecipare al test sono uomini, all'avversario viene attribuita una parte considerevole della somma, pari orientativamente al 50%, seguendo quello che è un chiaro criterio di equità. In questo caso, nel gioco bisognava scegliere tra gettoni di colore diverso che, grazie alla collaborazione del partner, potevano trasformarsi in ricompense sotto forma di cibo per i primati e di adesivi per i bimbi. Ebbene sia i bambini sia gli scimpanzé che hanno partecipato all'esperimento si sono comportati esattamente allo stesso modo degli adulti, dando dimostrazione del fatto che il principio di onestà e correttezza potrebbe essere connaturato agli individui, essendo così alla base della collaborazione e della cooperazione che creano società complesse ed articolate quali sono quelle dei primati e degli esseri umani.
La generosità dei primati – La conoscenza e la comprensione dei comportamenti di quelli che sono i nostri parenti più vicini è uno strumento che può rivelarsi utilissimo anche per riuscire a guardare a noi stessi come specie, cercando le radici dei nostri stessi atteggiamenti che, da millenni, ci accompagnano. La diatriba sull'uomo, che nasce come individuo egoista che impara a cooperare solo pensando al proprio personale interesse o che, al contrario, sarebbe mosso da pulsioni elementari tra le quali rientrano anche la generosità e la correttezza verso il prossimo, è antica e certamente non di facile soluzione: e forse sapere che, ad esempio, anche gli scimpanzé sono perfettamente in grado di donare ai propri simili senza aspettarsi nulla in cambio può aiutare molto a capire come siamo fatti, in fondo.